Fonte: Vox News
Una bambina ‘infedele’ di 12 anni è
stata legata, picchiata e violentata da sette islamici di ISIS, dopo
essere stata rapita dalla sua casa, nella regione settentrionale
dell’Iraq. Quella della bambina – nominata come
Jalila – è solo una delle tante drammatiche storie di donne e
bambine catturate dall’organizzazione islamica, dopo la conquista
di territorio in Siria e Iraq.
Il rapporto è stato realizzato da
Human Rights Watch, solitamente filoislamica, e racconta di donne e
bambine di otto anni costrette a sposarsi e a convertirsi all’islam,
violentate ripetutamente con una lotteria a decidere chi le avrebbe
violentate prima tra i terroristi islamici di ISIS. Jalila, che è stata salvata dai suoi
aguzzini, era stata rapita con sette membri della sua famiglia quando
gli islamici hanno preso d’assalto il suo villaggio a nord di
Sinjar nel mese di agosto 2014. Dopo un paio di settimane è stata
portata in una casa in Siria che ospitava altre giovani donne e
ragazze ‘infedeli’, lì è stata selezionata da un combattente
di ISIS, che l’ha schiaffeggiata e trascinata via dalla casa quando
lei ha opposto resistenza.
Nessun commento:
Posta un commento