Fonte: Il Giornale
Gliel’abbiamo consegnata! Roma, la
Capitale d’Italia, la Testa del Mondo, la Città più bella del
Pianeta è diventata, ormai, una sorta di grande campo zingaro senza
legge e senza controllo. Sono ovunque! Ricchi sfondati,
sistemati in ville da schianto, cafone quanto vuoi, ma stracariche
d’oro più delle casse della banca mondiale. Oppure sciancati e
puzzolenti, a imporre il pizzo a chi si avvicina alle macchinette per
fare il biglietto del metrò. Incinte o minorenni, armati di
cartone e figlidiputtanaggine, pronti a scippare, per le strade del
Centro, inermi turisti o anziani senza forze. Travestite da persone
normali, ma svelte come faine, a borseggiare dentro ai bus o ai
vagoni della metropolitana. Spavalde e ingioiellate, a leggere la
mano ai Fori Imperiali, mentre figli e mariti si intrufolano negli
appartamenti di tutta la Città per svaligiarli.
Oppure accolti in pompa magna dal
papampero nelle Sale per Cristiani in Vaticano, a prescindere dal
loro peccato originale: sono ladri! Violenti con le donne e i
bambini. Impicciati in tutte le forme di malandrineria. Ma per il
vescovo di Roma, quello venuto dai bassifondi della fine del mondo,
sono da preferire a qualsiasi Vero Cristiano occidentale che, pur
povero e solo, non ha più diritto di questa ciurmaglia malandrina a
ricevere aiuto, sostegno, solidarietà, segni concreti di
fratellanza. No, a Roma/Rom se non sei zingaro,
vali poco più che zero. Delinqui da italiano, per necessità o
indole? Crepi in galera! Se, invece, sei apolide e vivi nei campi rom
(almeno sulla carta), esci subìto dalla gattabuia con mille scuse,
se non rimborsato, anche se ti sei macchiato delle peggiori colpe.
Violenti, ammazzi, rubi… Roba da poco, o niente. Sei rimesso in
libertà, pronto a rifarlo e rifarlo e rifarlo e rifarlo e…
Non c’è un quartiere della Città
Eterna che non sia ostaggio di bande zingare con mille specialità.
Accattonaggio, sfruttamento della prostituzione, furto in
appartamento, scippi, stupri, rapine. Omicidi, magari. Ma guai a dirlo! Si rischia grosso. Le
loro minacce ti raggiungono come schioppettate. O coltellate alla
schiena. A meno che tu non ti tuteli con qualche amicizia “di
quelle che contano”. Magari di quelle nel “Palazzo”. Anche
quello preso d’assalto e conquistato dalle gang di nomadi potenti. E, così, associazioni,
cooperative, aziende, amministrazioni, sono in mano a loro. Tanto che
anche le poltrone più alte e più imbottite sono sotto schiaffo.
Probabilmente corrotte, o consociate. Mentre i romani pagano, versando
lacrime di sangue. E, con loro, migliaia di turisti che, ogni anno,
tornano a casa bestemmiando Roma. E milioni che non ci verranno mai,
a causa di questa presenza imbarazzante.
Come uscirne? Qualcuno, in passato, ha
spezzato i polsi a qualche piccola ladra. Ma non si fa. Qualcuno si è
spinto a gonfiarle come zampogne. Ma non si fa. Qualcuno ha dato
fuoco alle loro baracche. Ma non si fa. Qualcuno chiede aiuto alle
mafie, qualcuno fa da sé. Ma non si fa. Qualcuno denuncia, ma non
serve.
Bisogna, comunque, reagire. Se non
si vuole trasformare l’Urbe in un enorme accampamento, per metà
zingaro, per metà clandestino. In ogni caso, tutto clandestino e
illegale.
Provatemi il contrario.
Fra me e me. Pronto a tutto.
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