Fonte: Sapere è un dovere
E’ morto il sociologo
di origini polacche che spiegò la società “liquida” e
l’importanza dei legami. Erik Gandini, regista italo
svedese, parte dalla Svezia in un viaggio
cinematografico che lo porta fino all’Etiopia. Il suo film
(La
Teoria Svedese dell’Amore)
nasce da una riflessione sul manifesto proposto dal parlamento
svedese nell’ormai lontano 1972, “La
famiglia del futuro”.
Il concetto alla base del quale è che ogni relazione umana autentica
si deve basare sull’indipendenza: una donna dal marito, gli
adolescenti dai genitori, gli anziani dai figli. L’indipendenza
però limita i contatti e le interazioni: così oggi dopo 50 anni,
metà della popolazione vive sola, sempre più donne diventano madri
single tramite l’inseminazione artificiale. Perché una vita sicura
e protetta può rivelarsi tanto insoddisfacente? Una possibile
risposta è affidata al noto sociologo
polacco Zygmunt Bauman morto
oggi, che dimostra perché una vita priva di problemi non è
necessariamente una vita felice.
Uno stile di
vita liquido (categoria
molto amata dall’illustre sociologo) è attraente per molte persone
perché offre un rapporto senza restrizioni, senza impegni. L’amore,
invece, richiede impegno, sforzi. I social
network rendono
facile trovare come abbandonare il partner, amplificando sempre di più
una tendenza che è diventata dominante in Occidente.
Per Bauman (1925 –
2017), sociologo polacco naturalizzato inglese, la nostra società
correva da qualche decennio verso la distruzione di tutti i legami
interpersonali, una tendenza che ha visto progressivamente la fine
dei partiti, dei sindacati, del rapporto tra famiglie e istituzioni
come la scuola, e in taluni casi anche tra singole persone, sempre
più ridotte ad atomi incapaci di costruire legami di qualunque tipo,
condannate alla solitudine e all’unica gratificazione del consumo.
Il consumismo è diventato infatti la cifra dell’Occidente, unica
ideologia intoccabile con un unico nemico: l’amore. Oggi ci lascia
un grande pensatore, tra i pochi capaci di mettere in guardia contro
queste derive. Ci mancherà.
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