Testo di Claudia Altarelli
La settimana scorsa si è
presentato nel mio ufficio un ragazzo di colore, accompagnato da un
assistente sociale e da un mediatore culturale. Mi hanno chiesto se
potevo assumere questo ragazzo che secondo loro era stato "formato"
per essere assunto come operaio specializzato. Aveva partecipato ad
un corso di 40 ore per " responsabile di sicurezza", ad un
corso di 100 ore per "apprendista meccanico", ad un corso
di 100 ore di italiano madrelingua, tutto regolarmente certificato
con attestati rilasciati dai vari "enti di formazione". La
ciliegina sulla torta è stata quando questo "assistente"
mi ha detto che se lo avessi assunto, i contributi assistenziali,
previdenziali e l'irpef sarebbero stati a carico dello Stato. A me
sarebbe costato solo 1 euro al giorno. Dimenticavo, aveva 18 anni e
iscritto all'ufficio di Collocamento dal 2012, fate voi le
considerazioni. O l'iscrizione era fasulla, oppure erano fasulli i
documenti. Incuriosita, ho fatto alcune domande dirette al
giovane. Avendo i documenti davanti a me, ho chiesto la sua data
di nascita, che non ricordava, poi ho chiesto quale era la funzione
di un pistone: mutismo e rassegnazione. Ho liquidato queste tre
"risorse" e ho pensato a quanto è costato alla comunità
questo individuo e a quanti conterranei hanno mangiato su di lui
con corsi inutili.
Fare corsi per italiani onesti no eh? Solo per terzo mondiali e carcerati eh? I traditori dell'Italia sono a tutti i livelli! Altro che Mussolini. Ci vorrebbe Mao tze Tung
RispondiEliminaMettendomi nei panni di un qualsiasi ragazzo africano sbarcato in Italia, imparare decentemente un mestiere con i corsi di formazione, impossibilitato com'è a capire bene la lingua italiana, è operazione alquanto velleitaria.
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