Testo di Alessandro Mezzano
Al di là dei luoghi comuni in favore o contro i negri, ci sono alcune considerazioni che scaturiscono da una attenta e neutrale analisi. Da innumerevoli secoli e quindi da ben prima delle conquiste coloniali in Africa il Continente Nero è sempre rimasto al di sotto degli standard di civilizzazione e di evoluzione di tutti gli altri continenti. Senza andare a cercare la storia dei popoli del Mediterraneo favoriti da buone condizioni climatiche e territoriali, persino i popoli come quelli dell’Europa del nord, certamente non favoriti da un clima benevolo e da un terreno fertile e fruttuoso, hanno trovato la via per emanciparsi, per evolversi e per progredire sulla strada della civiltà e del benessere. Anche in Asia la civiltà ed il progresso si sono sviluppati facendo addirittura da apristrada a tutti gli altri nel percorso di evoluzione. L’Africa è stato l’unico continente che non ha mai saputo evolversi e progredire, né ha mai espresso una propria civiltà, tanto da subire, in tempi relativamente recenti, le invasioni e lo sfruttamento coloniale.
Eppure il clima è benevolo, i territori sono fertili, le difficoltà esistenziali sono minime e dunque non ci sono scusanti dovute a fattori esterni che giustifichino la situazione di degrado e di sottosviluppo. L’Africa vede ancora la barbarie, il sopruso tra negri, i genocidi ed addirittura, in alcune tribù, il cannibalismo! D’altronde, le cronache degli avvenimenti negli stati che sono stati liberati dal dominio coloniale sono lì a testimoniare quanto diciamo con la presa di potere di despoti incivili e con vessazioni sulle popolazioni molto più disumane di quelle del periodo coloniale. L’unica spiegazione rimasta è quella di una incapacità razziale che frena lo sviluppo e che condiziona negativamente il confronto con gli altri continenti del mondo. D’altronde, anche laddove i negri si sono inseriti in altre etnie ed in altre civiltà, come negli USA, a parte i singoli individui che sui grandi numeri fanno l’eccezione e non la regola, la popolazione negra è rimasta in forte distacco da quella bianca come possiamo vedere dalle cronache e dalle statistiche.
Il perché una razza possa essere inferiore ad un’altra non lo sappiamo, ma possiamo constatarlo da dati di fatto e se anche non ne conosciamo la causa, ne conosciamo gli effetti. Non basta il “buonismo” religioso o civile di coloro che predicano l’eguaglianza, che tra l’altro è un concetto del tutto assente in natura, per fare sì che tutti si diventi uguali. Sarebbe molto più onesto parlare di solidarietà e di conseguenza di aiuto verso i più deboli che, una volta riconosciuti come tali, avrebbero maggiori possibilità di essere sostenuti e condotti verso un progresso possibile! Per fare questo si dovrebbero eliminare tutti i ras che oggi dominano ed opprimono molti stati africani e prendere in gestione, magari sotto l’egida dell’ONU, i destini di quei popoli per accompagnarli verso una vera civiltà ed un vero progresso. Potrà sembrare un linguaggio veterocolonialista, ma i fatti dimostrano che abbiamo ragione e la logica vale sempre di più delle buone intenzioni che, non dimentichiamolo, lastricano le vie dell’inferno!
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