domenica 17 febbraio 2019

Il primo secolo non è mai finito


Una delle ardite tesi di Philip Dick, scrittore di fantascienza attenzionato dalla CIA, è che la storia si è cristallizzata sugli eventi riguardanti la vicenda di Cristo. Ed è per quello, aggiungo io, che i Terapeuti di Alessandria d’Egitto hanno prodotto molti vangeli che la raccontano da diversi punti di vista, compresi i quattro canonici. Gli archetipi non mentono. Oggi abbiamo un impero tale e quale a quello che aveva invaso la Palestina all’epoca di Cristo. Quello si chiamava romano, questo si chiama angloamericano. Abbiamo chi combatte le politiche dell’impero, che reagisce con la repressione, non mettendo in croce gli oppositori, ma cavandogli gli occhi e strappandogli le mani a colpi di candelotti sparati a distanza ravvicinata. Abbiamo anche chi nel nome richiama la figura di Cristo, tale Christophe Chalencon, uno dei leader dei Gilet Gialli. E abbiamo anche il traditore Pietro, che rinnega il Cristo prima che il gallo canti tre volte, tale Luigino di Maio. Quest’ultimo potrebbe non raffigurare solo l’apostolo Pietro, ma anche Giuseppe Flavio, se escludiamo la differenza di erudizione tra i due. Flavio Giuseppe era un sommo sacerdote fariseo, aveva cioè una carica importante. E anche Di Maio ce l’ha. Flavio ha dovuto scendere a patti con gli occupanti stranieri, Di Maio è già da un pezzo che lo ha fatto, cominciando da quel viaggio negli Stati Uniti quando ancora non era vicepresidente del consiglio. Giuseppe Flavio l’ha sfangata, come pure Di Maio. Christophe Chalencon probabilmente verrà ucciso.


Abbiamo, se vogliamo continuare con le analogie, un movimento di popolo che si oppone all’impero dei banchieri rappresentato da Macron, così come nel primo secolo dell’Era Volgare avevamo sicari e zeloti che si opponevano fisicamente agli stranieri occupanti, pugnalando i soldati negli agguati notturni. Per tale motivo, la repressione da parte dei romani era feroce. Quando riuscivano a mettere la mani addosso a uno di loro, era la fine ignominiosa per essi, sul palo di tortura. Così accadde a Cristo, che a mio avviso era uno zelota, anche se la scuola dei Terapeuti di Alessandria ci ha ricamato su, trasformando il terrorista in martire della fede. Sì, la fede nella libertà dei popoli dall’oppressore.

C’è un passaggio di questo libro che mi ha colpito. A pagina 70, Remo Cacitti, rispondendo alle domande di Corrado Augias, riporta le tesi di uno studioso tedesco di nome Joachim Molthagen, il quale fa notare che i cristiani di Antiochia avrebbero dovuto chiamarsi “Cristoi”, perché ad Antiochia si parlava greco. Ma se sono passati alla storia come cristiani, con il suffisso latino “anus”, è perché di loro si era occupata l’autorità imperiale romana. Che però si intrometteva nelle faccende di religione solo per motivi di ordine pubblico, quando cioè c’era il sospetto che il dominio imperiale fosse minacciato. Dice Molthagen che se quel gruppo di giudei prese un nome latino anziché greco è perché potevano essere un gruppo armato, che generava sospetti da parte delle autorità romane. Questo collima con la mia tesi secondo cui Gesù era uno dei capi degli zeloti, come il francese Chistophe è uno dei capi dei Gilet Gialli. Sappiamo come con Gesù è andata a finire, ma non sappiamo come andrà a finire con i Gilet gialli. In base al detto latino – tanto per stare in tema – sic transit gloria mundi, sia Macron che Chalencon saranno presto dimenticati. Usciranno di scena. Il sistema strutturale di fondo metterà un altro pupazzo al posto di Macron e il popolo, da parte sua, farà sorgere automaticamente un altro ribelle antigovernativo. Forse Philip Dick aveva ragione! 

2 commenti:

  1. Fatico un po’ a seguirti. D’altro canto la storia dell’uomo é piena di tradimenti e intendimenti, non sarà questo l’ultimo caso. Poi come disse una tua cara amica, per quanto riguarda Cristo, Terapeuti e Zeloti.... è passato tanto, troppo tempo per aver pretesa di unire i punti e avere un disegno completo. Abbi.... fede ����

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    1. Grazie per aver rotto il ghiaccio.

      Cercare di unire i puntini è legittimo. Se poi non si potrà mai avere un quadro completo, pazienza. L'importante è la ricerca, nonché scrollarsi di dosso ciò che si sa per certo essere menzogne.

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