Il titolo di un articolo su La Stampa, di Torino: “Il Papa: chi passa la vita accusando la Chiesa è parente del diavolo”. Bene! Sarà contento il mio affezionato utente dai molti nick name. Grazie al giornale La Stampa possiamo mettere le cose in chiaro. Io non passo la vita accusando la Chiesa, ma lo faccio spesso e volentieri. E ho le mie valide ragioni per farlo. Dunque sono un parente, alla lontana, del Diavolo. Ma se in origine il Diavolo era quel serpente tentatore del libro della Genesi, e le tavolette sumere ci dicono che era ENKI, lo scienziato, sono contento di essere parente di uno scienziato e non di un militare, il suo fratellastro ENLIL. Alcuni dei miei utenti, arrivati fino qui, sbufferanno: “Che palle! Sempre questi due saltano fuori sul blog di Duria!”. Beh, che ci volete fare?! Se il Papa non l’avesse tirato fuori, il Diavolo, io me ne sarei stato zitto e avrei parlato di qualcos’altro.
Che buffa istituzione. La più grande, potente, ricca, informata ed ubiqua multinazionale del Pianeta! Data la sua potenza, il pauperismo di Bergoglio appare davvero dissonante. Su Enki ed Enlil invece ci andrei comunque cauto. Si tratta di due facce degli stessi esseri sfruttatori, oppure no?
RispondiEliminaIn effetti, secondo le tavolette sumere, fu ENKi ad avere l'idea di creare l'uomo per metterlo a fare il minatore al posto degli Anunnaki che erano stufi.
EliminaTuttavia, intervenendo nel laboratorio GAN EDEN in difesa delle cavie umane, contro la volontà del direttore del centro, dimostrò di avere una certa benevola considerazione verso quelle che erano un po' anche le sue creature.
Se poi fu lui, qualche secolo più tardi, a salvare Noè e la sua famiglia, dimostrò ancora una volta di essere benevolo nei nostri confronti.
Tra i due, se posso scegliere, scelgo ENKI.