Testo di Giorgia Bianchi
Oggi carissimi amici vogliamo raccontarvi la storia di un uomo brutalmente ammazzato dagli “eroici” partigiani. Era la notte del 27 aprile 1945 quando alcuni partigiani della Brigata Garibaldi si introdussero nell’abitazione di Walter Ascari, derubandolo e facendo razzia di carni e salumi. Successivamente, lo prelevarono e lo trasportarono in aperta campagna. Ascari non era fascista, ma neanche comunista, era un benestante e quindi avrebbero colpito lo “Stato Borghese“. Giunti in località Montefiorino alcuni partigiani estrassero dei bastoni e cominciarono a colpirlo; altri con l’ausilio di una canna di bambù lo seviziarono fino a rompergli l’ano e parte dell’intestino. Infine lo appesero per i polsi ad un grosso ramo in modo che il corpo di Walter fosse ben teso assicurandolo per i piedi al terreno con una corda. Poi, con una grossa sega da boscaiolo lo tagliarono in due mentre era ancora vivo! Il suo corpo fu gettato in una porcilaia. Quando lo ritrovarono, era rimasto ben poco.
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