Testo di Gabriele Limido
La foiba di Basovizza, da pozzo minerario, divenne, nel maggio del 1945, a guerra ormai finita, un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili da parte dei partigiani comunisti di Tito. Le vittime, prelevate nelle case di Trieste durante i famigerati 40 giorni di occupazione jugoslava, con le mani straziate dal filo di ferro, venivano gettate nella foiba, dopo essere state spogliate e seviziate. Per gli aguzzini rossi, nessuna "Norimberga"; anzi, sono stati "premiati" con una pensione dell'Inps, che finora ha erogato loro cinquemila miliardi di vecchie lire! Ma noi non dimentichiamo!
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