Metà finzione, metà realtà

Il titolo dice: “Video scioccante di una famiglia fatta prigioniera da Hamas dopo avergli ucciso la figlia adolescente”. Il sospetto di artificiosità, che pure mi è sorto, viene fugato se penso che la ricostruzione del momento in cui erano in ostaggio distesi sul pavimento è stata fatta successivamente, con un attore che cammina davanti al gruppo con un fucile in mano e degli spari di tanto in tanto. Ciò non toglie che le cose siano andate proprio così e quella fosse solo la ricostruzione scenica, fatta ad uso e consumo dei telespettatori occidentali. Il funerale è autentico, non c’è dubbio che qualcuno sia dentro quella bara, probabilmente la ragazza di cui si piange la morte, ma da laico ignorante degli usi e costumi degli ebrei, mi chiedo perché molti dei partecipanti al funerale indossassero una maglietta uguale, come se facessero parte di qualche gruppo o associazione. Sulle magliette vi sono rappresentate le due categorie di vittime ebree, i rapiti e gli uccisi. Poiché è in atto una gara tra ebrei e palestinesi, a chi è più vittima dell’altro, mi chiedo se tali magliette sono state fornite da agenzie governative, al solo scopo di comparire durante le riprese del filmato. Qualche funzionario ha chiesto a quelle persone dolenti di indossarle solo per quell’occasione? Mi chiedo inoltre se la BBC, o gli altri canali americani, mostrino anche i civili palestinesi fatti a brandelli dai bombardamenti degli ebrei.