La storia di questi interessanti animali è ormai ben nota. Da un centinaio di milioni, tanti erano secondo i calcoli degli studiosi americani all’epoca in cui i bianchi penetrarono nel loro sconfinato regno, essi si ridussero a meno di trentamila nell’anno 1924, prospettandosi così la possibilità della scomparsa più o meno rapida della specie. Le cause sono press’a poco le stesse che influirono sulla decimazione dei branchi dei grandi, vellosi bisonti. Prima dell’avvento delle armi da fuoco, le popolazioni indigene cacciavano attivamente le antilocapre per utilizzarne le carni, le pelli, le corna; ma la caccia non era troppo facile, ed il numero dei capi abbattuti, pur essendo alto, non era tale da influire sulla sorte della specie. All’arrivo degli europei armati di fucili, diventati in seguito di uso comune anche tra gli indiani, il numero dei capi abbattuti divenne ben presto altissimo.
(Giuseppe Scortecci – Animali – Edizioni Labor, 1953)
Genocidi per tutti I gusti. Ben detto. Giusto indignarsi per quello in atto, per la strage, genocidio, dei nativi americani. Giusto.
RispondiEliminaDoveroso almeno il ricordo dei 700.000, forse una milionata, di sudditi del Regno Delle Due Sicilie, sterminati dai regolatori sabaudi dopo la fine della cosiddetta guerra di infipendenza. Un giorno scoperchieranno le fosse comuni, e non fregherà un caxxo a nessuno. Mi ricorda il compagno Stalin, anche lui campione negli sterminii, ovvero un compagno che ha esagerato, forse sbagliato un tantinello. Anche qui tifo da stadio, da contrada, senza niente in palio. Desolante.
Non può inoltre non venire in mente il genocidio degli armeni, ad opera dei "Giovani turchi", che in realtà, a quanto ho sentito, erano ebrei convertiti all'islamismo.
EliminaHo visto un video l'altro ieri in cui un bravo Fulvio Grimaldi citava lo sterminio dei bisonti, paragonandolo con quanto sta accadendo in Palestina, e aggiungendo che la matrice è sempre la stessa: gli anglo-giudei, chiamati anche "WASP".