martedì 14 novembre 2023

Uno sconosciuto, prima dell'alluvione


Quando lo abbiamo trovato, in piedi sulla riva del fiume, aveva un bicchiere di vino in mano. Insieme a lui c’era una donna straniera, forse filippina. Poco distante c’era la sua macchina di colore grigio, una Mercedes o un’Audi, e comunque una macchina di lusso. Ci disse che stava monitorando il livello dell’acqua, per sapere se si manteneva così o se cresceva. A qualche metro c’era la loro tenda. Ci disse che la ex moglie gli aveva portato via tutto ed era costretto a vivere in quel modo. La straniera aveva avuto una sorte simile e lui la stava aiutando, dandole ospitalità. La donna, appena siamo arrivati, è andata subito a sedersi lontano, o perché aveva paura dei cani o perché aveva soggezione di noi. Il vino, all’uomo dall’apparente età di quarant’anni, aveva sciolto la lingua e si mise a raccontarci la sua vita. Disse di essere un militare, ma io sollevai un’obiezione: “Con quel codino lì non ti fanno fare il militare!”. Lui si corresse, dicendo che era stato militare, Libano, Afghanistan, e che i suoi ex commilitoni lo aiutavano finanziariamente. All’interno della tenda disse di avere una stufetta in ghisa, con tanto di tubo di tiraggio. Noi non entrammo, né ci interessava farlo. Si mise subito a socializzare con Pablo, che ricambiò l’affettuosità salendogli in braccio, dopo che si era accosciato. Disse di essere stato un addestratore di cani e che la razza più feroce non è il pitbull, ma il pincher. Volevo fargli altre domande, ma quando parlavo non mi stava a sentire. Parlava solo lui. Disse che avevano un gatto, il quale, poche notti prima, aveva combattuto sia con una volpe che con un serpente, in tempi diversi, mettendoli in fuga entrambi. Io volevo sollevare l’obiezione che in novembre i serpenti sono in letargo, ma – ripeto – non mi stava a sentire. E comunque, anche i serpenti, come i ricci, quand’è una giornata di sole, escono e se ne vanno in giro a cercare prede. 



Un paio di giorni dopo, venne l’alluvione e io ho pensato spesso a lui e alla ragazza straniera, ma non ho trovato il tempo di fare un sopralluogo. Quando finalmente l’ho fatto, il livello dell’acqua era già di molto sceso, di loro non c’era più traccia, a parte la tenda che probabilmente hanno dovuto lasciare in fretta e furia. Se n’erano andati in macchina, immagino, con le poche cose che erano riusciti a prendere, e spero che avessero con sé anche il gatto. Non ci eravamo presentati e quindi non so nemmeno come si chiamava, né lo saprò mai. 


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