venerdì 24 novembre 2023

La parola è rivoluzionaria


Testo di Christophe Clavé

Non era mai accaduto. Da circa 10 anni i figli stanno crescendo meno intelligenti dei genitori. Mai successo prima. «Il Quoziente Intellettivo medio della popolazione mondiale sta diminuendo nell’ultimo ventennio. Memoria e capacità di apprendimento. Una delle cause è l'impoverimento del linguaggio. (Non unica causa principale) Diversi studi dimostrano infatti la correlazione tra la diminuzione della conoscenza lessicale (e l'impoverimento della lingua) e la capacità di elaborare e formulare un pensiero complesso. La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo. Meno parole e meno verbi coniugati, meno capacità di ricordare e memorizzare il passato, implicano meno capacità di esprimere poi le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero. Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza nella sfera pubblica e privata derivi direttamente dall'incapacità di descrivere le proprie emozioni attraverso le parole. Quando ti mancano le parole per spiegarti e per avere ragione … capita di ricorrere alla violenza fisica. Più povero è il linguaggio, più il pensiero scompare. La storia è ricca di esempi e molti libri (1984, di George Orwell; Fahrenheit 451, di Ray Bradbury) hanno raccontato come tutti i regimi totalitari abbiano sempre ostacolato il pensiero attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole. Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici. E non c'è pensiero senza parole. Coloro che affermano la necessità di semplificare l'ortografia, sfrondare la lingua dei suoi “difetti”, abolire i generi, i tempi, le sfumature, tutto ciò che crea complessità, sono i veri artefici dell’impoverimento della mente umana.» 

26 commenti:

  1. Esempio pratico , la differenze fra le lingue latine e quelle anglosassoni , dove le prime contemplano una struttura complessa di verbi e coniugazioni mentre le seconde sono molto più povere e schematiche.
    Differenza che nella pratica quotidiana si riscontra nei diversi tipi di società, molto aperta , solare , empatica quella mediterranea, molto più fredda e utilitaristica quella anglosassone .
    Non è ,quindi, un caso se nell' idea di costruire un nuovo mondo e un nuovo uomo , l' inglese sia la lingua ufficiale nelle relazioni internazionali , i nuovi media ( social , internet in generale) utilizzano solo termini inglesi e nel linguaggio comune , anche dei paesi mediterranei, troviamo sempre più termini di stampo anglofono.

    Si dice che la lingua si evolve ( o involve ) e si adegua all' evolversi , o involversi , della società , ma credo che varrebbe anche l' opposto , cioè che un linguaggio imposto abbia influenza sullo sviluppo della società.

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    1. La cosa positiva della lingua inglese è che è facile da imparare.

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    2. Si traducano, please, queste frasi: ti sto aspettando da due ore;
      Ieri ho visto Mary, oggi l'ho vista di nuovo;
      Se fossi nato ricco, avrei uno yacht a Portofino;
      Prima di andare a casa, chiamami;
      Sono la mamma di John, oggi vado a scuola a prenderlo e lo porto a casa. (aiutino: prendere si traduce in tanti modi, qui usiamo TO FETCH).
      A voi!

      Coraggio!
      Luigi S.

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    3. Non ti basta "Il gatto è sulla tavola"?

      Dai, ti prego, non farmi fare brutte figure...

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    4. Era per testare quanto è semplice (secondo alcuni) la lingua inglese...ma vedo che nessuno si vuole cimentare:)
      Luigi S.

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    5. Quel "secondo alcuni" ero io.

      Ma se nessuno si vuole cimentare è...l'hai detto tu...l'italiano medio, con le lingue straniere...

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  2. La lingua inglese, che io un pochettino conosco, rispecchia l'anima anglosassone, scarna e scarsamente empatica. Un romanzo d',amore della Bronte, per esempio, è più impattante emotivamente nella versione tradotta in italiano, anziché in originale. Detto anche da persone bilingui. "Petaloso", per esempio, non credo sarebbe mai stato coniato ex novo in nessun paese anglofono.

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    1. Strana coincidenza , mentre scrivevo il post sopra mi chiedevo proprio se Cime Tempestose in lingua inglese avesse lo stesso impatto emotivo che in Italiano.
      Dal che si potrebbe dedurre un ulteriore valore aggiunto alle traduzioni , dove l' anima latina riesce ad entrare nel sentimento originale , che magari non traspare nella versione originale.

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    2. Le traduzioni non sono mai fedeli perché ogni lingua esprime concetti con parole sue.
      L'inglese è falsamente ritenuto facile, e noi italiani siamo fra i peggiori a parlarlo, un bambino svedese batte un italiano adulto, e meno che l'italiano adulto non lo abbia imparato come si deve.
      Luigi S.

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    3. A me mi batte anche un neonato svedese!

      ("A me mi" è voluto)

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  3. Le canzoni di Sandie Shaw, Petula Clark, tradotte per il mercato italiano, canticchiavo a volte ai miei colleghi e colleghe inglesi , e mi richiedevano il bis. Trovavano molto musicali le parole, rispetto alle originali, amazing, wonderful, ché il puttano WOW, non era ancora pronunciato, almeno dove mi trovavo io. Esclamazione da cartoni animati, peraltro.

    Al mio segnale scatenate l' inferno, molto meglio rispetto all'originale:.....scatenate i cani. Magie del doppiaggio italiano, che migliora, corregge, adatta. Anche Ridley Scott rimase estasiato. Oltre alla magica voce di Luca Ward.

    Bogart adorava il suo doppiatore italiano, come pure Clark Gable, Greta Garbo, Stanlio e Ollio, e tanti altri. Vi immaginate il libretto del Rigoletto in inglese? Non c'è partita.

    Lingua nobile la nostra. Va bene per il papa bianco, per quello nero . Adesso si comincia a parlare di quello grigio di papi, su tutto e su tutti, aristocrazia nera italiana. Anche con lui l' interprete sarebbe superfluo.

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    1. E' così. Nel mondo si dice che la lingua italiana è molto musicale.

      Tra l'italiano musicale e il gutturale tedesco non c'è partita. Magari non è un caso che Hitler avesse ammirazione per Mussolini.


      In Madagascar, quando parlavo con Tina, a volte la gente le chiedeva che lingua fosse la mia, poiché capivano che non era francese.

      Io spesso dicevo per scherzo che l'italiano è un "dialetto del sud" della Francia e allora capivano.
      Cosa capissero non so.

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  5. Visto ora il quiz di Luigi , diciamo la sfida :
    1) I' Ve been waiting for you for two hours
    2) Yesterday i saw Mary , today i saw her again
    3)if i had been born rich i would have a yacht in Portofino
    4)before you go home call me
    5)I' m John' s mother, today i ' m going to school to fetch him and bring him home

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    1. Google traduttore:

      1) Sono due ore che ti aspetto
      2) Ieri ho visto Mary, oggi l'ho rivista
      3) se fossi nato ricco avrei uno yacht a Portofino
      4) prima di tornare a casa chiamami
      5) Io Sono la madre di John, oggi andrò a scuola a prenderlo e portarlo a casa

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  6. Examination succesfully passed ......even if our new exigent teacher will surely find something not fluent enough.....I know my chikens (conosco i miei polli).

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    1. Tanto c'è Google traduttore...


      Esame superato con successo......anche se il nostro nuovo insegnante esigente troverà sicuramente qualcosa non abbastanza fluente.....conosco i miei pulcini

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  7. Thanks free, exigent non vuol dire quasi mai esigente ma....

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  8. Io non so se Bobo è stato onesto e ha fatto a meno di Google, non ero lì a vedere...)
    La prima, ok,
    la seconda: bene il simple past nella prima parte della frase, ma nella seconda parte (oggi l'ho vista di nuovo), è meglio il past perfect( I've seen), e io l'ho fatto di proposito di scrivere "oggi", perché "oggi" indica che la giornata è ancora in svolgimento, non è finita, e il tempo verbale più corretto è quello più ravvicinato all'enunciazione del fatto.
    Sembra una cacchiata, ma gli inglesi sono molto precisi su queste faccende....
    la penultima, "prima di andare a casa chiamami", qua io ho volutamente usato un verbo infinito, anche se si capisce che mi sto riferendo ad una seconda persona (chiamami) non ho scritto "prima che tu vada", quindi andava fatta la traduzione letterale senza "you", per vedere cosa veniva fuori, ma usando, Bobo, la forma coniugata, non posso svelare altro.....
    nell'ultima (la mamma di John) si accetta sia la forma del futuro col gerundio, che il will ( I will go), benché il gerundio (I'm going) sia preferibile in quanto "oggi" è nell'arco della giornata e l'azione futura è da compiersi in poco tempo (non domani)...
    La frase poi contiene quel "a scuola" tradotta con "to school", cosa che succede quasi a tutti....non "to school" ma corretto è "to THE school"....perché per gli inglesi, la scuola è il luogo dove John è abituale in quanto scolaro, ne è una sua parte, sostanzialmente, perché è il suo luogo di permanenza per molti mesi all'anno, mentre la mamma ci va solo per andare a prenderlo ma ne è estranea...apposta ho usato delle frasi apparentemente semplici, ma col trabocchetto.
    Luigi S.

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    1. Ma tu, Luigi, sei professore d'inglese, o questa, delle lingue straniere, è una tua passione personale?

      Chiedo per curiosità.

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  9. No, niente Google , ho una conoscenza scolastica dell' inglese, direi elementare , conosco i termini più comuni e le frasi da tradurre erano facili.
    Facili in modo scolastico , un po' come quando uno straniero ci chiede qualcosa nella nostra lingua.
    Infatti se leggo un testo , magari non capisco tutti i termini ma il senso generale si , ma se dovessi sostenere un discorso , o capire quello che mi viene detto sarei in seria difficoltà... infatti ho usato il termine " to fetch " perché era suggerito , altrimenti mi era sconosciuto.

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  10. Comunque , Bobo, se vai in UK o USA ti fai stracapire!
    No, non sono prof di lingua, ma la conosco molto bene e ho dato lezioni a ripetenti, o a desiderosi di conoscere la lingua, avendola cominciata a parlare da piccolo e poi studiata anche in loco;
    le sottigliezze che io ho volutamente infilato nelle frasi, erano per far capire che anche una lingua schematica come l'inglese ha le sue difficoltà ( non sono stato nemmeno cattivo, a dire il vero, perché c'è di peggio, nella lingua inglese, specie certe concordanze sui tempi verbali, e non parliamo dei "false friends", e dei "phrasal verbs" che fanno diventare matti gli studenti, o le concatenazioni di più aggettivi....sotto questi profili è più facile il francese.
    Luigi S.

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  11. On y soit qui mal y pense, chissà se qualcuno ne capirà il significato in questo contesto di quiz nazional popolari ..... E comunque la risposta fulminante di Bobo, I know my chickens too, mi fa pensare ad una conoscenza più che scolastica della lingua. Forse la modestia non viene sempre notata.

    Più che sufficiente per me che non frequentavo corsi ad Oxford ma facevo il tuttofare in un villaggio, tosaerba, barista, addetto alla friggitrice, scaricatore di camion e furgoni ed altro ancora. Ho conosciuto solo la base, anche in senso linguistico.

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  12. Honni soit, cioè dannato sia, etc....mi rimembra l'Ordine della Giarrettiera.
    Luigi S.

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