“Un tempo la poesia serviva per ricordare all’uomo che doveva mantenersi in armonia con la famiglia delle creature viventi tra le quali era nato; oggi ci ricorda che l’uomo ha ignorato l’avvertimento e ha messo sottosopra la casa con i suoi capricciosi esperimenti filosofici, scientifici e industriali attirando la rovina su sé stesso e sulla sua famiglia. L’ «oggi» è una civiltà in cui gli emblemi primi della poesia sono disonorati, in cui il serpente, il leone e l’aquila appartengono al tendone del circo; il bue, il salmone e il cinghiale all’industria dei cibi in scatola; il cavallo da corsa e il levriero al botteghino delle scommesse; e il bosco sacro alla segheria. Una civiltà in cui la Luna è disprezzata come un satellite senza vita e la donna è «personale statale ausiliario». In cui il denaro può comprare ogni cosa eccetto la verità e chiunque, eccetto il poeta posseduto dalla verità.”
Robert Graves (citato in “Dimmi un verso anima mia” - Antologia della poesia universale
[N.d.R. Ringrazio Sergio Pastore per avermi inviato il testo]
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