Fonte:
Corriere della Sera
ROMA
- Sfida di Ferragosto tra animalisti e butteri nelle campagne della Tuscia a
Nord della Capitale. Un centinaio di attivisti anti-sagre ha lasciato Roma
nella mattinata di Ferragosto a bordo di un pullman e alcune auto private, per
raggiungere Tolfa. Qui è in programma nel pomeriggio (alle 17) di Ferragosto il
tradizionale rodeo, lo stesso dove nella prima edizione a inizio luglio gli
attivisti se la sono vista davvero brutta. Appuntamento alla Stazione
Tiburtina, poi tutti in viaggio per il polo fieristico di Tolfa. Con un
comitato d'accoglienza che provette scintille: «Attenti, vi vogliono linciare»,
avverte un abitante che simpatizza per i militanti anti-rodeo.
SALVARE
IL VITELLINO - La truppa degli animalisti di Lazio e dintorni si prepara a
sfidare i cow boys locali alle prese con la festa e le prove di bravura i
quella manifestazione che - per l'estate 2013 - è stata eletta a simbolo del
maltrattamento animale. La missione? Salvare il vitellino da presa al lazo e
marchiatura, cioè dalla prova di abilità per eccellenza di questi butteri
giunti alla finale regionale. Una festa che si disputava da 45 anni senza
nessuna polemica. Sino a quando non sono arrivati loro, i difensori del mondo
animale senza se e senza ma.
INTRANSIGENZA
E MANESCHI - Da una parte gli animalisti sempre più intransigenti. Dall'altra
tradizioni che, dopo le proteste e la grancassa mediatica, rischiano di subire
qualche battuta d'arresto, nonché allevatori e contadini a volte un po'
maneschi. Nel mezzo una legislazione che cerca di allontanare quei personaggi
che palesemente non hanno a cuore la salute degli animali. Il folklore che
sfrutta bestie di ogni genere sta lentamente emergendo dalle cronache di paese
trovando sempre più nemici. Le associazioni animaliste alzano il tiro, ma nei
paesini dove è più forte il legame con certe manifestazioni, ai megafoni della
protesta si risponde anche con le botte.
IL
PRECEDENTE CON RISSA - Da qualche tempo non c'è sagra di paese, giostra e fiera
con bestie annesse che non venga presa di mira dagli attivisti che, a costo di
rischiare lo scontro fisico, si scagliano contro tradizioni vecchie e nuove che
vedono gli animali subire anche il minimo maltrattamento per il pubblico
divertimento. Così lo scorso 28 luglio proprio a Tolfa, alle prove generali
sono volate le sberle - una manifestante toscana è andata al pronto soccorso
rimediando 20 giorni di prognosi - il 15 agosto le frizioni tra gli
organizzatori del torneo e gli animalisti potrebbero esplodere nuovamente. Lo
dimostra la vigilia di polemiche e denunce e l'ultimo avvertimento arrivato ai
referenti della mobilitazione anti rodeo: «Attenti vogliono linciarvi».
MINACCE
DAGLI ABITANTI - Come racconta Enrico Rizzi di Animalisti italiani onlus: «Un
abitante di Tolfa che vuole rimanere anonimo, ma di cui abbiamo generalità e
riferimenti. ci ha mandato questo messaggio 'Attenti questa volta saranno molte
più persone affamate di vendetta buon Ferragosto. Notte. Io amo gli animali. ma
ho una famiglia da salvaguardare ok ??' ed ancora 'So che vogliono linciarvi.
Ma io naturalmente non vi ho detto nulla perché ho già ricevuto troppe minacce'».
Questo gravissimo avvertimento, scrive Rizzi, «è soltanto l'ultimo di una serie
di fatti che minano il pacifico svolgimento della manifestazione di Ferragosto».
Senza dimenticare, in relazione alla richiesta degli animalisti di sospendere il rodeo, «il rimpallo di responsabilità che interessa la
Questura, che dice di non aver facoltà d'interrompere il rodeo, prerogativa
della Prefettura, che da parte sua non ravvede motivo d'intervenire».
SEQUELA
DI DENUNCE - E se qualcuno vorrà menar le mani, le vittime designate (non
parliamo naturalmente di equini, suini, volatili o altro) preparano montagne di
carta bollata: «Per i fatti accaduti il 28 luglio alle qualificazioni del
medesimo torneo sempre a Tolfa, nei giorni scorsi sono stati denunciati alla Procura
della Repubblica di Roma un appartenente all'arma dei Carabinieri abitante a
Tolfa e spalleggiatore degli organizzatori del torneo dei Butteri per minacce,
ingiurie, apologia del fascismo aggravata dalla discriminazione razziale di
stampo antisemita, il tutto con l'unico intento intimidatorio nei confronti dei
nostri manifestanti».
IL
SERVIZIO D'ORDINE - Denunciati alla Procura della Repubblica di Civitavecchia,
aggiunge l'associazione, «alcuni presunti componenti il servizio d'ordine del
comitato organizzatore del medesimo torneo, per lesioni personali in seguito
all'aggressione ad una manifestante - denuncia che procederà d'ufficio visti
gli oltre 20 giorni di prognosi -, e il sindaco di Tolfa per maltrattamento
animali e omissioni d'atti d'ufficio».
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