sabato 24 agosto 2013

Il cinghiale Berlusconi

 
Testo di Fabrizio Belloni


Ultima puntata (si spera). 
Dato che di Berlusconi mi fido come di un cinghiale che ha scoperto che la moglie lo tradisce, mi sono chiesto il perché di tanto can can sul fantasmagorico neologismo politico "agibilità". Dato che, come a tutti (tutti) i componenti della casta, non gli frega assolutamente nulla dell'Italia e degli Italiani, né della missione di rappresentare una parte politica, mi sono chiesto quale è il vero motivo della sceneggiata urlata da tutti i media. 
Poi mi è venuto il lampo: PAURA.
Se il Silvio tornasse fra i "normali", senza usberghi parlamentari, basterebbe un Pubblico Ministero del più sperduto Tribunale della Penisola per ficcarlo dentro. Dentro le patrie galere. E, secondo quanto già messo nel forno della giustizia (?) italica, di possibilità ve ne sarebbero a iosa. E un PM di "magistratura democratica" pronto all'uopo lo si trova subito: ve ne sono a dozzine, statene certi. Anche perché il cinghiale di cui sopra di motivi di indagine ne ha confezionati mica male.
Dai, fatela finita! Chiudete come vi pare la partita, ma smettetela. La sopportazione ha valicato il punto di non ritorno.

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