lunedì 26 agosto 2013

Una nota intelligente su una questione spinosa

 
Fonte: L’Officina

Testo di Beppe Giuliano


Certamente  sbaglio, ma c'è qualcosa nello sguardo - perennemente triste e perplesso - del ministro Kyenge che mi fa pensare (sperare) che anche lei si sia accorta della facilona leggerezza con la quale l'hanno nominata ministro della Repubblica Italiana.
Lo dico subito così evitiamo fraintendimenti:  a me che un Italiano o un’Italiana abbiano la pelle bianca, gialla, rossa o nera non importa. Vorrei che gli Italiani vecchi e nuovi (di storia familiare e di vissuto nella Madrepatria) abbiano non soltanto gli stessi diritti e doveri, ma anche le stesse chance di diventare ministro, o professore universitario, o notaio, o avvocato, o giornalista... che hanno i figli dei “gran borghesi” elencati.


 
Mi avrebbe fatto piacere avere un ministro italiano di seconda generazione ad un dicastero importante - tesoro, economia, interni, difesa, esteri - perché questo avrebbe significato vedere le barriere invisibili della nostra società (quelle che aiutano soltanto i figli di...) finalmente abbattute.
Invece, alla Kyenge tocca "soltanto" occuparsi di immigrazione.
Non viene indicata al ministero della Salute perchè ottima oculista, ma viene messa ad occuparsi delle migliaia di migranti che si lanciano a Nord sperando l'impossibile.
Perché? Perché così?

Avrà anche un'esperienza nel volontariato, ma a me questa nomina puzza. Puzza di razzismo strisciante, da classe dirigente che galleggia sui bisogni della società che dovrebbe rappresentare e che si sceglie uno "zio Tom" per lavarsi la coscienza (quando va bene) oppure perché fa bello e di sinistra avere uno di colore nel Consiglio dei Ministri.
L'avessero offerto a me, io mi sarei incazzato di brutto.
Invece, il ministro Kyenge ha accettato questo ruolo cercando di fare quello che umanamente ciascuno di noi farebbe: davanti agli sguardi, alle parole, alla richiesta diretta di aiuto di persone che come lei hanno attraversato il Mediterraneo si pone automaticamente dalla loro parte: «Tu ce l'hai fatta, facci entrare anche a noi!».
E cosa pensiamo possa dire o volere una persona perbene nelle sue condizioni: «Certo, ci penso io. Cambio la legge, chiudo i Cie, varo lo ius soli...».
Io farei così. E penso tutti noi.

Ma così facendo, come ministro della Repubblica (che deve tutelare gli interessi di chi italiano già è e lo ha dimostrato pagando le tasse, obbedendo  alle leggi, servendo il Paese in armi e nel volontariato, ecc ecc), Kyenge rischia di sbagliare tutto. Di non pensare a strumenti che aiutino sì chi sta male ed ha bisogno, varando regole certe, di strumenti di formazione (banalmente dalla lingua italiana  ai nostri usi e costumi, ai diritti ed ai doveri: volete vedere un esempio? guardate il prontuario predisposto in tutte le lingue, italiano compreso, dall'Australia) ma, più banalmente, di allargare soltanto le maglie d'ingresso facendo esplodere la nostra società. 

Io non penso che la Kyenge voglia per l’Italia le periferie francesi dove è guerra aperta fra bianchi, neri e nordafricani. Non penso lo voglia, ma il rischio che abbiamo davanti è questo. Con un'aggravante: la Francia, o l'Inghilterra che ha problemi analoghi, sono Stati forti, organizzati, coesi. L'Italia no. È un paese giovane e fragile con scarsi controlli e tutele.
Temo che il ministro Kyenge si troverà alla fine sola; al momento del dunque i suoi padrini guarderanno alla saccoccia, a cosa vogliono i loro elettori, e assai probabilmente faranno poco o nulla delle sue raccomandazioni e idee. Un risultato triste e ignobile e sì, in fondo, anche razzista. Poco diverso dagli insulti (intollerabili, dobbiamo dirlo anche noi) che sino a oggi ha ricevuto.
Credo l'abbia capito perfettamente anche lei. L'abito dello "zio Tom" non dev'essere facile da indossare. Per l'Italia e la sua crescita, l'ennesima occasione sprecata.

5 commenti:

  1. E' un'evidente operazione di facciata per accontentare i replicanti terrestri fornendo loro la buonista immagine di apertura e rispetto verso tutti. La signora Kyenge ha accettato perchè tutti dobbiamo mangiare. E, se possibile, pasteggiando a caviale e champagne. Il macello globale è in corso grazie proprio alle possenti migrazioni di schiavi di ogni colore che, sfornati in quantità industriali nei paesi d'origine, attraversano mari e monti in spasmodica ricerca di nuovi padroni. Questo per abbattere il costo del lavoro portandolo definitivamente ormai a zero e zittire ogni pretesa di qualità della vita.
    Paradossalmente la signora Kyenge, impegnandosi (?) a tutelare i migranti, ne accelera invece la formale e definitiva trasformazione in schiavi. Per mano di legge. Schiavi ufficiali e non più di contrabbando.

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    1. Analisi impeccabile.

      Stiamo andando verso una società in cui i padroni avranno a disposizione milioni di schiavi. I privilegi di cui abbiamo goduto finora noi bianchi saranno annullati. I sindacati soppressi. Le macchine saranno preferite al lavoratore umano e arriverà il momento in cui si renderà necessaria la riduzione della popolazione mondiale. Poi sarà più agevole instaurare il NWO.

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  2. Io diffido spesso di quello che si trova sul web, ma se quanto si afferma qui
    http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=98809&titolo=Kyenge%20dopo%20seconda%20casa%20ora%20'educa%20gli%20italiani' 
    è vero, la cosa è grave:
    1° sulle seconde case, ne hanno più diritto gli italiani;
    E' come in una famiglia, prima vengono i propri figli poi gli altri, e il sacrificio casomai deve essere volontario e non può essere imposto.
    2° prima di educare gli italiani vada ad educare i congolesi in Congo.
    Non mi sembra che la storia del Congo sia proprio da portare ad esempio.
    E' come se qualcuno di un'altra famiglia venisse ad insegnarmi l'educazione nella mia famiglia: prima pensa alla tua e solo successivamente accetto consigli educativi ma non imposizioni.

    E' vero che il mito di Garibaldi è da rivedere per tutti i soprusi che sono stati compiuti sui meridionali e i rapporti con i poteri dell'epoca, però è ora di dire basta alle dominazioni straniere, educatamente e senza violenza (nella canzone c'è scritto All'armi! E' l'unica cosa che non condivido, per il resto tutto):

    http://www.youtube.com/watch?v=YoxC_6ed8xU



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    1. Ho il sospetto che sia Garibaldi che la Kyenge siano esecutori degli ordini della Massoneria, la seconda anche senza farne parte.

      Come 100 anni fa l'agenda massonica prevedeva l'unificazione dell'Italia, oggi prevede l'unificazione dell'Europa.

      Siccome alcuni settori della Massoneria pensano che l'unificazione dell'Europa sia già a buon punto, spingono per l'unificazione del mondo intero, in quello che è noto come NWO.

      Purtroppo per loro, i tempi non sono maturi e, se ti ricordi la metafora della ranocchia nell'acqua bollente, farci arrivare troppi "stranieri" su suolo patrio, provoca reazioni di rigetto.

      Cioè, è come gettare la rana nell'acqua che bolle, mentre la si deve lasciare in ammollo e portare l'acqua in ebollizione lentamente.

      Più di qualche osservatore sul web dice che i fautori del NWO hanno troppa fretta. E la situazione che abbiamo sotto gli occhi, con 400 stranieri arrivati solo nella giornata di ieri, sta a indicare che quel settore della Massoneria va, in effetti, troppo di fretta.

      Non credo che gli italiani siano razzisti, non più dei tedeschi, ma la Kyenge vuole colpevolizzarci, come ha fatto la Chiesa per secoli, perché così ci rende più arrendevoli al "suo" progetto.

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  3. Ma non hanno fatto bene i conti, perchè le unificazioni ci sono solo sulla carta... e la fretta che hanno non gioca a loro favore... e la Kyenge non colpevolizza nessuno perchè basta pensare: da che pulpito, così come per la Chiesa... te lo immagini se si proponesse una tendopoli in P.zza S.Pietro (tendopoli belle, non quelle brutte, con l'acqua ecc.) per gli immigrati e i rom?
    Vale sempre il discorso della famiglia, non è che io posso imporre sacrifici ad un'altra famiglia, quando i miei spazi li voglio gestire come mi pare.

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