Fonte:
Il navigatore curioso
Vendevano
consapevolmente latte pericoloso per la salute, con sostanze altamente
cancerogene, adulterato per falsificare le analisi e poter realizzare formaggio
Montasio DOP, eludendo il controllo qualità.
La
Cospalat FVG, nell'occhio del ciclone per lo scandalo che ha colpito il suo
presidente Renato Zampa, è un consorzio di 16 produttori di latte friulani,
nato con l'idea di creare una gestione alternativa del comparto
lattiero-caseario, occupandosi direttamente della vendita dei prodotti ottenuti
dalla trasformazione del latte munto nelle aziende agricole.
Secondo
quanto riporta blitzquotidiano.it, il latte Cospalat contaminato da una
sostanza cancerogena, l’aflatossina M1, era stato distribuito in 86 caseifici e
aziende della provincia di Udine, Pordenone, Gorizia, Treviso, Padova, Vicenza,
Arezzo, Perugia, Napoli, Bari e Brindisi.
Molti
dei caseifici con quel latte dannoso per la salute, soprattutto per la crescita
dei bambini e per il fegato, hanno prodotto formaggio Montasio o Omega 3. In
particolare era stato usato al caseificio Toniolo Casearia, di Selva del
Montello (Treviso), alla latteria di Cavolano, a Sacile, al caseificio Latte
Vivo di Feletto Umberto.
La
vendita avviene sulla base di un nuovo
progetto di commercializzazione, coinvolgendo direttamente i produttori
nella vendita (attraverso gli spacci creati presso le loro aziende), quindi
dando vita ad un canale diretto tra chi produce e chi acquista, evitando alcuni
passaggi commerciali.
I
Nas di Udine, dopo una lunga indagine coordinata dal Procuratore della
Repubblica di Udine Antonio Biancardi e dal Sostituto, Marco Panzeri, hanno
arrestato 5 persone, una in carcere e quattro ai domiciliari.
Nell’ambito
dell’operazione i circa 300 uomini dell'Arma hanno eseguito in Friuli Venezia
Giulia, Veneto, Toscana, Umbria, Campania e Puglia 86 perquisizioni locali e
personali. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in
commercio, all’adulterazione di alimenti e al commercio di derrate nocive.
Le
indagini sono partite più di un anno fa, nel maggio del 2012. All'origine la
segnalazione di un autotrasportatore, che ha fatto notare alle forze
dell'ordine come il consorzio Cospalat, nella figura del presidente Zampa, gli
imponesse di trasportare latte non certificato.
Come
riporta UdineToday, si è sviluppata così l'inchiesta, che ha consentito di
accertare come il presidente Zampa, due dipendenti e una consulente esterna
ritirassero latte dagli imprenditori agricoli associati (di cui alcuni
certificati per la produzione di formaggio «Montasio Dop» ), lo miscelassero e
lo destinassero alla preparazione dell’alimento tutelato, violando così il
codice disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche
chimico-fisiche e organolettiche del prodotto.
In
più sembra che 17 allevatori (denunciati a piede libero) e i responsabili del
consorzio, nonostante fossero a conoscenza della contaminazione da aflatossine
- la sostanza cancerogena presente in diverse partite di latte - le diluissero
con prodotto non contaminato, rendendolo idoneo ai controlli analitici
effettuati dagli acquirenti.
Il
sistema era ormai "perfetto". Le analisi sul latte, infatti,
sarebbero state falsificate con il ricorso ad un laboratorio compiacente,
"allungando" il latte con altro latte non contaminato. Sarebbe stato
inoltre utilizzato latte proveniente da allevamenti non autorizzati per
produrre abusivamente formaggio Montasio Dop.
E'
stato inoltre accertato che due autisti impegnati nel trasporto delle partite
di latte contraffatto sottraevano a ogni consegna alcuni quintali di latte
ristabilendone poi il peso originario mediante l’aggiunta di acqua. Uno dei
due indagati, colpito dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, è tutt’ora
ricercato.
Questi credono che le renne di Babbo Natale siano in grado di volare ed il loro "latte" lo danno da bere ai semplici.
RispondiEliminaTanto va la gatta al latte che ci lascia lo zampino.
EliminaSe c'è qualcosa di buono in Italia sono i NAS.
I NAS sarebbero una cosa buona che esiste in Italia?
EliminaSecondo me sì, a meno che non siano una specie di specchietto per le allodole.
EliminaDi sicuro sono meglio della guardia di finanza.
Appunto! Sono uno specchietto per allodole, per il resto stendiamo un velo pietoso.
EliminaLei è vissuto e vive nel pensiero e per nulla nell'empirico.
Vivere nell'empirico significa forse conoscere la realtà pratica delle cose?
EliminaSe è così, posso anche ammettere che mi sfuggono molti aspetti pratici della realtà.
Ma questo penso succeda a tutti.
Infatti lei è subito arrivato alla conclusione che sarei un latifondista ed una specie di aristocratico, non consapevolizzando che si possono far crescere le piante anche in un vaso nel terrazzo di un appartamento od in modo idroponico e non solamente in campo aperto.
RispondiEliminaCi sono geni licenziati dalla Bocconi, anche più volte, che non distinguono una pianta di ortica da una di carota ma guidano il ministero dell'agricoltura o dell'ambiente.
Ci sono principi del foro che dirigono il ministero della sanità e non distinguono una siringa da una peretta per il clistere.
Questi sono esempi adotti per evidenziare il grado di evoluzione raggiunto dalla società cui partecipiamo.
Alla facciaccia dell'empirismo!