lunedì 19 agosto 2013

Il latte è dei vitelli

 


Vendevano consapevolmente latte pericoloso per la salute, con sostanze altamente cancerogene, adulterato per falsificare le analisi e poter realizzare formaggio Montasio DOP, eludendo il controllo qualità.
La Cospalat FVG, nell'occhio del ciclone per lo scandalo che ha colpito il suo presidente Renato Zampa, è un consorzio di 16 produttori di latte friulani, nato con l'idea di creare una gestione alternativa del comparto lattiero-caseario, occupandosi direttamente della vendita dei prodotti ottenuti dalla trasformazione del latte munto nelle aziende agricole.
Secondo quanto riporta blitzquotidiano.it, il latte Cospalat contaminato da una sostanza cancerogena, l’aflatossina M1, era stato distribuito in 86 caseifici e aziende della provincia di Udine, Pordenone, Gorizia, Treviso, Padova, Vicenza, Arezzo, Perugia, Napoli, Bari e Brindisi.


Molti dei caseifici con quel latte dannoso per la salute, soprattutto per la crescita dei bambini e per il fegato, hanno prodotto formaggio Montasio o Omega 3. In particolare era stato usato al caseificio Toniolo Casearia, di Selva del Montello (Treviso), alla latteria di Cavolano, a Sacile, al caseificio Latte Vivo di Feletto Umberto.

La vendita avviene sulla base di un nuovo  progetto di commercializzazione, coinvolgendo direttamente i produttori nella vendita (attraverso gli spacci creati presso le loro aziende), quindi dando vita ad un canale diretto tra chi produce e chi acquista, evitando alcuni passaggi commerciali.

I Nas di Udine, dopo una lunga indagine coordinata dal Procuratore della Repubblica di Udine Antonio Biancardi e dal Sostituto, Marco Panzeri, hanno arrestato 5 persone, una in carcere e quattro ai domiciliari.

Nell’ambito dell’operazione i circa 300 uomini dell'Arma hanno eseguito in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Umbria, Campania e Puglia 86 perquisizioni locali e personali. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, all’adulterazione di alimenti e al commercio di derrate nocive.

Le indagini sono partite più di un anno fa, nel maggio del 2012. All'origine la segnalazione di un autotrasportatore, che ha fatto notare alle forze dell'ordine come il consorzio Cospalat, nella figura del presidente Zampa, gli imponesse di trasportare latte non certificato.

Come riporta UdineToday, si è sviluppata così l'inchiesta, che ha consentito di accertare come il presidente Zampa, due dipendenti e una consulente esterna ritirassero latte dagli imprenditori agricoli associati (di cui alcuni certificati per la produzione di formaggio «Montasio Dop» ), lo miscelassero e lo destinassero alla preparazione dell’alimento tutelato, violando così il codice disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche del prodotto.

In più sembra che 17 allevatori (denunciati a piede libero) e i responsabili del consorzio, nonostante fossero a conoscenza della contaminazione da aflatossine - la sostanza cancerogena presente in diverse partite di latte - le diluissero con prodotto non contaminato, rendendolo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti.

Il sistema era ormai "perfetto". Le analisi sul latte, infatti, sarebbero state falsificate con il ricorso ad un laboratorio compiacente, "allungando" il latte con altro latte non contaminato. Sarebbe stato inoltre utilizzato latte proveniente da allevamenti non autorizzati per produrre abusivamente formaggio Montasio Dop.

E' stato inoltre accertato che due autisti impegnati nel trasporto delle partite di latte contraffatto sottraevano a ogni consegna alcuni quintali di latte ristabilendone  poi  il peso originario mediante l’aggiunta di acqua. Uno dei due indagati, colpito dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, è tutt’ora ricercato.

7 commenti:

  1. Questi credono che le renne di Babbo Natale siano in grado di volare ed il loro "latte" lo danno da bere ai semplici.

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    1. Tanto va la gatta al latte che ci lascia lo zampino.

      Se c'è qualcosa di buono in Italia sono i NAS.

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    2. I NAS sarebbero una cosa buona che esiste in Italia?

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    3. Secondo me sì, a meno che non siano una specie di specchietto per le allodole.



      Di sicuro sono meglio della guardia di finanza.

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    4. Appunto! Sono uno specchietto per allodole, per il resto stendiamo un velo pietoso.
      Lei è vissuto e vive nel pensiero e per nulla nell'empirico.

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    5. Vivere nell'empirico significa forse conoscere la realtà pratica delle cose?


      Se è così, posso anche ammettere che mi sfuggono molti aspetti pratici della realtà.
      Ma questo penso succeda a tutti.

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  2. Infatti lei è subito arrivato alla conclusione che sarei un latifondista ed una specie di aristocratico, non consapevolizzando che si possono far crescere le piante anche in un vaso nel terrazzo di un appartamento od in modo idroponico e non solamente in campo aperto.
    Ci sono geni licenziati dalla Bocconi, anche più volte, che non distinguono una pianta di ortica da una di carota ma guidano il ministero dell'agricoltura o dell'ambiente.
    Ci sono principi del foro che dirigono il ministero della sanità e non distinguono una siringa da una peretta per il clistere.
    Questi sono esempi adotti per evidenziare il grado di evoluzione raggiunto dalla società cui partecipiamo.
    Alla facciaccia dell'empirismo!

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