Fonte:
ToDay
TORINO
- Nelle confezioni di frutti di bosco surgelati confezionate da dieci aziende
alimentari italiane è stato trovato il virus dell'epatite A.
E'
quanto emerso dalle analisi fatte eseguire dalla procura di Torino su campioni
prelevati in negozi e supermercati del torinese in seguito all'allerta diramata nelle settimane scorse dal Ministero della Salute. Il
pm Raffaele Guariniello procede per il reato di commercializzazione di prodotti
di alimentari pericolosi.
I
frutti di bosco congelati provengono da Serbia, Ucraina, Bulgaria, Polonia,
Romania e dal Canada e sono stati confezionati in aziende di Padova, Pavia,
Ferrara, Parma e Cuneo. La procura sta identificando i responsabili che saranno
iscritti sul registro degli indagati.
Tutto è partito da uno spaventoso più 264% che ha fatto scattare
l'allerta massima. L'epatite A è tornata a fare paura e una delle cause risiede
nei frutti di bosco congelati. La Procura di Torino ha per questo avviato
un'indagine a campione sulle confezioni di mirtilli e simili venduti nei
supermercati e negozi. I controlli sono partiti dopo che il procuratore
Raffaele Guariniello ha recepito l'invito del Ministero della Salute e ha
nominato un consulente.
"Sono
stati confrontati, mediante genotipizzazione e sequenziamento - spiegò il
Ministero sul suo sito - i virus individuati negli alimenti e nei pazienti.
Complessivamente è emerso che, di 106 casi sequenziati, 49 presentano la stessa
sequenza virale di genotipo 1A. Tale sequenza è risultata identica a quella
ottenuta da un campione di frutti di bosco positivo al rilevamento del virus
dell'epatite A, suggerendo fortemente che tale alimento possa essere la fonte
di infezione".
Una
delle regioni più colpite, il Piemonte, dove si registrano sessantacinque casi
di epatite A. Mentre al Ministero della Salute sono arrivate 382 segnalazioni e
nel 35% dei casi i pazienti hanno riferito di avere consumato frutti di bosco
congelati. Da qui, i controlli necessari.
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