Fonte:
Città della Spezia
Sarzana
- "Giungono da più parti rimostranze e proteste per la partecipazione del
professor Silvio Garattini alla conferenza "Invecchiamento cerebrale:
un'epidemia del terzo millennio" in calendario il 1° settembre prossimo.
Potrebbe
sembrare fuori luogo la richiesta a seguire visto il tema della conferenza, ma
non è il contenuto della stessa che vogliamo contestare, ma ciò che Garattini
rappresenta: uno dei principali sostenitori della vivisezione e la
sperimentazione su animali in Italia". E' il comunicato di Valter
Chiappini, capogruppo M5S a Sarzana che si schiera al fianco degli
organizzatori del sit in di protesta previsto per il giorno in cui l'eminente
scienziato sarà ospite del Festival della Mente.
"Non
è facile propaganda o populismo, visto che il Movimento 5 Stelle da sempre è
contrario a vivisezione e sperimentazione animale tanto da supportare la
petizione europea “Stop vivisection” promossa da illustri cittadini europei
dove spiccano fra gli italiani Sonia Alfano, Gianni Tamnino, Fabrizia Pratesi
de Ferrariis, Vanna Brocca ed Adriano Barrica. Siamo pertanto a fare nostra la
protesta di innumerevoli cittadini e la loro richiesta di intervenire per
annullare la presenza del professor Garattini alla conferenza o, in subordine,
prendere ufficialmente le distanze da ciò che lo scienziato rappresenta".
Questo il pensiero dell'esponente grillino, che ricalca quello del centinaio di
aderenti alla pagine Fecebook "No a Garattini".
Garattini,
scienziato 85enne di fama mondiale, ha dichiarato ad Adnkronos di non avere
"alcuna intenzione di farmi intimidire da forme di protesta che giudico
antidemocratiche. E il 1° settembre prossimo, come previsto, interverrò al
Festival della Mente di Sarzana". "Ritengo che un Paese civile non
possa avere bisogno della polizia perché una persona vada a tenere una
conferenza scientifica e ritengo che la violenza sia una forma di protesta
antidemocratica, che dovrebbe sollevare le preoccupazioni di tutti i
cittadini", ha aggiunto.
"Comunque
la si pensi sulla sperimentazione animale, operare per eliminare la presenza, e
dunque la possibilità di parola, di un esponente autorevole della comunità
scientifica da un pubblico dibattito, è un comportamento in perfetto stile
fascista'', ha dichiarato Marco Cappato, esponente radicale e rappresentante
dell'associazione Luca Coscioni.
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