Stampa Alternativa e la Biblioteca Nazionale di Roma presentano:
Marija
Gimbutas
LA
CIVILTA' DELLA DEA II. Il mondo dell'antica Europa
11
febbraio ore 16.30
Biblioteca
Nazionale di Roma, Sala 1, viale Castro Pretorio 105
Ne
parlano:
Rossana
Dedola (School of Analytical Psychology di Zurigo)
Maria
Antonietta Fugazzola Delpino (archeologa MIBAC)
Barbara
Barich (Università La Sapienza)
Mariagrazia
Pelaia (traduttrice)
Modera Luciana
Marinangeli (scrittrice)
Con
ceramiche dal vivo di Stefano Panzarasa
Nel
ventennale della scomparsa di Marija Gimbutas (Los Angeles, 2 febbraio 1994) si
presenta il secondo volume della sua grande opera; La civiltà della Dea. Il
lavoro si divide in due parti: nella prima la studiosa elabora la mappatura
delle popolazioni e delle culture d’età neolitica in Europa, a partire da un
primo nucleo sud-orientale che progressivamente si espande verso Nord e
Occidente. In questo secondo volume, Marija Gimbutas unifica popolazioni e
culture in una civiltà denominata “Antica Europa”, nel segno di una Grande Dea
creatrice che guida i popoli verso una convivenza pacifica ed egualitaria. Uno
scenario supportato da una poderosa mole di dati e dal meticoloso e puntuale
esame della religione, della scrittura, della struttura sociale, che si
conclude con l’analisi del suo declino attribuito alla comparsa degli
indoeuropei Kurgan, bellicosi e patriarcali.
Marija
Gimbutas, nata in Lituania nel 1921, dopo l’occupazione sovietica si
trasferisce in Germania e nel 1949 come rifugiata negli Stati Uniti dove, alla
Harvard University, si specializza nell’archeologia dell’Europa orientale.
Dirige campagne di scavo nei Balcani e in Italia meridionale in siti dell’età
neolitica. I suoi ultimi tre libri sono quelli che hanno suscitato maggiore
interesse a livello mondiale: The Goddesses and Gods of Europe, The Language of
the Goddess e The Civilization of the Goddess, l’opera qui presentata è per la
prima volta tradotta in italiano. Nel 1963 le viene offerta la cattedra di
Archeologia europea all’Università di California, che occupa fino al 1989.
Muore a Los Angeles nel 1994.
“Finalmente
tradotto in italiano da Stampa Alternativa, La civiltà della Dea (1991) è il
testamento della Gimbutas, l’opera maggiore nella quale vengono al pettine
tutti i nodi della sua ricerca. L’affresco storico risulta imponente se solo si
pensa alla sua durata: dal 7500 al 3500 a.C. È in questo tempo lunghissimo che
si sviluppa nella Vecchia Europa, attingendo gradualmente alla sua suprema
fioritura, una «civiltà» vera e propria, dotata di caratteri unici e
inconfondibili”. [...]
Emanuele
Trevi, “Corriere della Sera” (19 agosto 2012)
Per
info Monica Mariotti ufficiostampa@stampalternativa.it; 347.6212187
Fonte: La rete delle reti
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