sabato 8 febbraio 2014

Il sistema gerarchico non prevede disobbedienza

 

Grillo è stato denunciato e iscritto nel registro degli indagati per istigazione dei militari a disobbedire alle leggi poiché tempo fa esortò gli uomini delle forze dell’ordine a non  difendere più la casta corrotta e parassitaria. Naturalmente, la denuncia è stata sporta da un onorevole del PD.
Agli onorevoli Democratici, ai PM che sosterranno l’accusa contro Beppe Grillo e ai giudici che giudicheranno su di essa, voglio rammentare un precedente analogo: quando scoppiò la Rivoluzione Francese e il popolo affamato prese d’assalto il palazzo reale, alla Guardia Reale fu ordinato di sparare sul popolo, ma la Guardia Reale girò le sue armi verso chi affamava il popolo.

A Beppe, invece, voglio dire che gli italiani non sono i Francesi, che i poliziotti e i carabinieri punteranno sempre le armi dove ordinerà il loro datore di lavoro, e che a pochi di loro verrà in mente che il giuramento di fedeltà alla Repubblica forse suggerirebbe di fare diversamente, di fronte a una casta dirigente corrottissima, che vende il Paese agli interessi stranieri, che continua a stravolgere la Costituzione e i suoi principi fondamentali, a cominciare dalla tutela del lavoro e del risparmio dei cittadini e del mandato democratico ai governi.
Quindi non faccia conto su un senso di identità comune e solidarietà nazionale, o di interesse collettivo, che in Italia non si è storicamente formato, a differenza di molti altri Paesi, come pure il senso di legalità costituzionale.

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