Testo
di Marco Della Luna
Grillo
è stato denunciato e iscritto nel registro degli indagati per istigazione dei
militari a disobbedire alle leggi poiché tempo fa esortò gli uomini delle forze
dell’ordine a non difendere più la casta corrotta e parassitaria.
Naturalmente, la denuncia è stata sporta da un onorevole del PD.
Agli
onorevoli Democratici, ai PM che sosterranno l’accusa contro Beppe Grillo e
ai giudici che giudicheranno su di essa, voglio rammentare un precedente
analogo: quando scoppiò la Rivoluzione Francese e il popolo affamato prese d’assalto
il palazzo reale, alla Guardia Reale fu ordinato di sparare sul popolo, ma la
Guardia Reale girò le sue armi verso chi affamava il popolo.
A
Beppe, invece, voglio dire che gli italiani non sono i Francesi, che i
poliziotti e i carabinieri punteranno sempre le armi dove ordinerà il loro
datore di lavoro, e che a pochi di loro verrà in mente che il giuramento di
fedeltà alla Repubblica forse suggerirebbe di fare diversamente, di fronte a
una casta dirigente corrottissima, che vende il Paese agli interessi stranieri,
che continua a stravolgere la Costituzione e i suoi principi fondamentali, a
cominciare dalla tutela del lavoro e del risparmio dei cittadini e del mandato
democratico ai governi.
Quindi
non faccia conto su un senso di identità comune e solidarietà nazionale, o
di interesse collettivo, che in Italia non si è storicamente formato, a
differenza di molti altri Paesi, come pure il senso di legalità costituzionale.
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