sabato 8 febbraio 2014

Medaglie di sangue

 

Diritti umani e diritti animali calpestati: delirio di onnipotenza e indifferenza.
Pestaggi e persecuzioni di gay, massacro di massa di cani randagi, cattura in natura di orche oltre che di delfini, arrivati direttamente da Taiji, per allietare i giochi olimpici.
Si è appena spenta l'eco della prigionia ingiustificata delle Pussy Riot e della detenzione degli attivisti di Greenpeace (tacciati addirittura di terrorismo), eppure tutto tace.
Gli atleti non si esprimono, come fu d'altronde per i campionati europei in Ucraina, dove i cani vennero sterminati a migliaia per colpa di una negletta gestione della popolazione canina.
Sono tutti lì, pronti a partire, fremono per arrivare sul tanto bramato podio. Sono insensibili alle disgrazie degli animali? Non solo, evidentemente, visto che si parla anche di diritti umani, sistematicamente calpestati da un governo illiberale.
Come spesso diciamo, il maltrattamento sugli umani e sugli animali è figlio della stessa ideologia. Del dominio e dell'indifferenza.
Inutile lanciare appelli a Putin. L'unico, vero segnale, sarebbe non andare, non partecipare a queste olimpiadi della crudeltà.
E invece partiranno, in allegra comitiva e facendo finta di nulla, per andare a guadagnare quell'insulsa medaglietta anche se macchiata del sangue di tanti innocenti.
 

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