martedì 12 agosto 2014

Pasticcio all’italiana


Qui non accadrà mai che l’allievo superi il maestro, giacché i malgasci, in fatto di furbizie e truffe, sono insuperabili. Però è anche vero che chi va con lo zoppo impara a zoppicare e un italiano residente in Madagascar ha venduto del terreno a Beravy, sulla strada che collega Tulear a Mangily, a una coppia di nostri connazionali attraverso internet, facendo credere loro cose non vere, per esempio che sul terreno affacciato alla spiaggia c’era un ristorantino ben avviato. La coppia di italiani si è fidata, anche perché il restante 50 % del terreno sarebbe stato comprato da un loro amico, fidanzato della figlia del venditore e quindi questo è bastato come garanzia di serietà. Di fatto, senza averlo mai visto, Gigi e Aurora dall’Italia mandarono al venditore 10.000 euro, fidandosi delle sue parole. Quando poi vennero in Madagascar a vedere con i propri occhi il loro acquisto, si accorsero che il “ristorantino” consisteva in una tettoia, un container come magazzino e una struttura in muratura alquanto fatiscente.


Oltretutto, il venditore, di cui riporto un nome di fantasia perché si dice il peccato ma non il peccatore, aveva un contenzioso con la ex moglie malgascia, che gli faceva da gerente per quella specie di ristorante all’aperto, e che accampava pretese di proprietà sul terreno e su tutto ciò che vi sorge sopra. Se non che, Vittorio Conte, che, ripetiamo, è un nome di fantasia, aveva tutte le carte in regola per vendere il terreno, in quanto comprato come società con la moglie da cui in seguito si era separato. Gigi e Aurora, i due fidanzati presi in giro, vorrebbero indietro i soldi perché non c’è nessun “ristorantino ben avviato”, come il signor Conte gli aveva fatto credere. Costui, in un primo momento, promise ai due giovani italiani che avrebbero avuto indietro i soldi quando sarebbe riuscito a vendere di nuovo l’appezzamento, cosa che teoricamente non sarebbe impossibile visto che quella zona è molto richiesta dai Karana, per costruirvi le loro case di vacanza.
Per fortuna, piuttosto che aspettare un ipotetico compratore musulmano, l’altra coppia, quella della figlia del Conte e del suo moroso, si è fatta avanti promettendo che presto avrebbero comprato anche l’altra metà del terreno, perché il posto gli piace e vogliono valorizzarlo. Tutto è bene ciò che finisce bene, ma per il momento siamo ancora nel mondo delle promesse e Gigi e Aurora sono lì che aspettano di porre rimedio alla loro stessa ingenuità. Il signor Vittorio Conte che, lo ripetiamo, è un nome fittizio, non arriverà mai al livello di astuzia dei malgasci.
La foto che correda questo articolo è di repertorio e non riguarda nessuno dei protagonisti della poco trasparente vicenda.

5 commenti:

  1. Con 10.000 euro si può comprare un ristorante avviato ? Fatemi sapere dove che vendo la macchina e mi fiondo !

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  2. Non ricordo chi disse "Anche il fallimento può essere un successo se da esso impariamo qualcosa" per cui, cari ragazzi, non c'è nulla di male ad aver commesso degli errori (forse colpa dell'eccessivo entusiasmo ?), l'importante è trarre da questi errori degli insegnamenti da poter utilizzare in futuro. Mai diffamare qualcuno solo per giustificare a se stessi un determinato comportamento. Vi auguro di poter risolvere bonariamente la questione con i vostri amici, tanto più che mi pare di aver letto, era un'amicizia di lunga data. Ad ognuno, poi, la propria strada. Auguri.

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    1. sono una dei protagonisti di questa storia, vorrei precisare che tutto ciò è stato pubblicato in base a semplici "rumors" uditi in città di cui non è stata verificata la veridicità ed ovviamente senza la nostra autorizzazione. noi i diretti interessati eravamo all'oscuro di tutto, ciò non corrisponde al vero, e non intendiamo affrontare l'argomento in questo sede.

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