Qui
non accadrà mai che l’allievo superi il maestro, giacché i malgasci, in fatto
di furbizie e truffe, sono insuperabili. Però è anche vero che chi va con lo
zoppo impara a zoppicare e un italiano residente in Madagascar ha venduto del
terreno a Beravy, sulla strada che collega Tulear a Mangily, a una coppia di
nostri connazionali attraverso internet, facendo credere loro cose non vere,
per esempio che sul terreno affacciato alla spiaggia c’era un ristorantino ben
avviato. La coppia di italiani si è fidata, anche perché il restante 50 % del
terreno sarebbe stato comprato da un loro amico, fidanzato della figlia del
venditore e quindi questo è bastato come garanzia di serietà. Di fatto, senza
averlo mai visto, Gigi e Aurora dall’Italia mandarono al venditore 10.000 euro,
fidandosi delle sue parole. Quando poi vennero in Madagascar a vedere con i
propri occhi il loro acquisto, si accorsero che il “ristorantino” consisteva in
una tettoia, un container come magazzino e una struttura in muratura alquanto
fatiscente.
Oltretutto,
il venditore, di cui riporto un nome di fantasia perché si dice il peccato ma
non il peccatore, aveva un contenzioso con la ex moglie malgascia, che gli
faceva da gerente per quella specie di ristorante all’aperto, e che accampava
pretese di proprietà sul terreno e su tutto ciò che vi sorge sopra. Se non che,
Vittorio Conte, che, ripetiamo, è un nome di fantasia, aveva tutte le carte in
regola per vendere il terreno, in quanto comprato come società con la moglie da
cui in seguito si era separato. Gigi e Aurora, i due fidanzati presi in giro,
vorrebbero indietro i soldi perché non c’è nessun “ristorantino ben avviato”,
come il signor Conte gli aveva fatto credere. Costui, in un primo momento,
promise ai due giovani italiani che avrebbero avuto indietro i soldi quando
sarebbe riuscito a vendere di nuovo l’appezzamento, cosa che teoricamente non
sarebbe impossibile visto che quella zona è molto richiesta dai Karana, per
costruirvi le loro case di vacanza.
Per
fortuna, piuttosto che aspettare un ipotetico compratore musulmano, l’altra
coppia, quella della figlia del Conte e del suo moroso, si è fatta avanti
promettendo che presto avrebbero comprato anche l’altra metà del terreno,
perché il posto gli piace e vogliono valorizzarlo. Tutto è bene ciò che finisce
bene, ma per il momento siamo ancora nel mondo delle promesse e Gigi e Aurora
sono lì che aspettano di porre rimedio alla loro stessa ingenuità. Il signor
Vittorio Conte che, lo ripetiamo, è un nome fittizio, non arriverà mai al
livello di astuzia dei malgasci.
La
foto che correda questo articolo è di repertorio e non riguarda nessuno dei
protagonisti della poco trasparente vicenda.
Art. 595, codice penale.
RispondiEliminaCon 10.000 euro si può comprare un ristorante avviato ? Fatemi sapere dove che vendo la macchina e mi fiondo !
RispondiEliminaNon ricordo chi disse "Anche il fallimento può essere un successo se da esso impariamo qualcosa" per cui, cari ragazzi, non c'è nulla di male ad aver commesso degli errori (forse colpa dell'eccessivo entusiasmo ?), l'importante è trarre da questi errori degli insegnamenti da poter utilizzare in futuro. Mai diffamare qualcuno solo per giustificare a se stessi un determinato comportamento. Vi auguro di poter risolvere bonariamente la questione con i vostri amici, tanto più che mi pare di aver letto, era un'amicizia di lunga data. Ad ognuno, poi, la propria strada. Auguri.
RispondiEliminaCondivido. Grazie Cristina!
Eliminasono una dei protagonisti di questa storia, vorrei precisare che tutto ciò è stato pubblicato in base a semplici "rumors" uditi in città di cui non è stata verificata la veridicità ed ovviamente senza la nostra autorizzazione. noi i diretti interessati eravamo all'oscuro di tutto, ciò non corrisponde al vero, e non intendiamo affrontare l'argomento in questo sede.
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