Martedì
26 agosto, poco dopo le 23.00, un aereo Air France proveniente da Parigi si
trovava già a 400 metri d’altitudine in fase di atterraggio sul cielo di
Antananarivo. La pista dell’aeroporto di Ivato, però, era invasa dai dipendenti
di Air Madagascar in sciopero e agli operatori della torre di controllo non
restò altro da fare che negare il permesso di atterraggio. Il pilota del Boeing
si alzò di quota e puntò su Saint Denise, nell’isola di Reunion, che è di
proprietà francese. Sconcerto a bordo fra i passeggeri che hanno dovuto
sobbarcarsi altre due ore di volo, con i loro programmi scombussolati. Air
France naturalmente ha pagato loro l’albergo, come di prammatica in questi
casi. I dipendenti di Air Madagascar avevano invaso la pista per protestare
proprio con la compagnia di bandiera francese, che non vuole più permettere i
voli di Air Madagascar tra la Grande Isola e l’aeroporto Charles De Gaulle. Si
tratta di una questione di concorrenza perché Air Madagascar fa prezzi più
bassi rispetto ad Air France, che vuole il monopolio dei collegamenti.
Ovviamente, i dipendenti di Air Madagascar lottano per il loro posto di lavoro,
che è cosa sacrosanta, ma lo fanno mettendo di mezzo gente che non c’entra
niente con le decisioni dei vertici di Air France. Non solo i passeggeri a
bordo avevano i loro parenti che li aspettavano a terra, insieme ai procacciatori di clienti di albergo
che aspettavano turisti con la camera prenotata, ma nella sala partenze c’erano
già più di trecento persone che avrebbero dovuto partire con quello stesso
aereo poco dopo l’una di notte, persone le cui valigie erano già sulla pista,
pronte per essere imbarcate, e che magari non si sarebbero fermate a Parigi ma
avrebbero dovuto prendere una coincidenza per altri luoghi e che con questo
intoppo hanno potuto rientrare a casa forse anche solo dopo due o tre giorni.
Non so se anche per i passeggeri in partenza è previsto il pernottamento pagato
da Air France. Di sicuro, per tutti, si è trattato di una nottataccia. Se i
dipendenti in sciopero volevano causare un danno economico ad Air France, ci
sono riusciti, ma a discapito di persone incolpevoli, che forse, in quanto
turisti alla ricerca di relax, non torneranno più su questa per loro maledetta
isola. Gli scioperi, da che mondo è mondo, colpiscono spesso i passeggeri e
succede anche da noi con i treni, ma qui ci sono persone che rischiano grosso
perché se a qualche passeggero in partenza scade il visto, non è detto che i
funzionari della dogana abbiano o vogliano avere l’elasticità mentale di capire
che il turista con il visto scaduto lo è per causa di forza maggiore.
Normalmente, se ne trovano uno con il visto scaduto lo portano direttamente in
carcere, a differenza di noi che in questi ultimi mesi stiamo dando passaporti
e permessi di soggiorno a chiunque si presenti a Lampedusa su barconi
fatiscenti, accogliendo i migranti in strutture che non saranno alberghi a
cinque stelle, ma non sono nemmeno paragonabili alle carceri malgasce. Tina
dice che fra poco ci sarà la guerra fra Francia e Madagascar. Io l’ho
rassicurata che non ci sarà per così poco, perché la Francia, in questo
momento, come anche gli altri paesi europei, ha altro a cui pensare. Io spero
solo che non mi capiti ciò che è successo ai passeggeri in partenza
all’aeroporto di Ivato, perché fra un mese toccherà a me prendere
quell’aereo.
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