Una
mia amica sentimentalmente coinvolta disapprova il fatto che io sia tornato da
mia moglie per tre mesi. Mia madre mi disapprova perché l’ho abbandonata. Mia
moglie disapprova la mia intenzione di far entrare in casa un cucciolo di cane.
Alcuni miei lettori disapprovano le mie passate frequentazioni delle makorele malgasce. Se c’è ancora qualcuno che ha qualcosa di
cui rimproverarmi, si metta in coda perché sono aperte le iscrizioni al club
dei disapprovatori del sottoscritto. Prima di analizzare punto per punto le
varie disapprovazioni riservatemi, vorrei puntualizzare puntualmente che non so
che farmene di tutte queste puntuali disapprovazioni, anche se non mi lasciano
del tutto privo di puntuti turbamenti, giacché sono abituato da anni a
convivere con la puntigliosa disapprovazione sociale dovuta alle mie imprese
animaliste illegali.
La
mia amica, prima che io partissi,
sognava una vita di coppia con me secondo i canoni classici della monogamia
occidentale, ma io vi ho rinunciato da molto tempo, alla monogamia, sia per
carattere, sia per impostazione etica. E’ stata una mia scelta e tutte le donne
che ho avuto le ho sistematicamente “tradite”. Ho tradito anche mia moglie con
la mia amica, come cantava Celentano in una sua vecchia canzone. Per me i
rapporti sessuali sono ininfluenti sui rapporti di stima e amicizia: sono due
cose diverse e se del sesso se ne potesse fare a meno sarebbe tutto di
guadagnato per tutti, anche per questa nostra anomala specie assassina che
cesserebbe, ipso facto, di
imperversare sul Pianeta. Se la mia amica lo capisce, potrà mettersi l’animo in
pace e prima lo capisce, meglio è.
Mia
madre ha dimenticato che ciò che sta
facendo con me è esattamente ciò che sua madre voleva fare con lei, illo
tempore. Solo che mia madre aveva
dieci tra fratelli e sorelle e a fare da “bastone della vecchiaia” sua madre
aveva scelto lei, la primogenita, mentre tra me e mia sorella, che ha una vita
tutta sua con marito e figli, a fare da sostegno alla vecchia genitrice sono finito
io, per non aver saputo o potuto crearmi una famiglia regolare con tutti i
crismi. Tina dice che le disavventure che ci stanno capitando in Madagascar
sono dovute alla mancata benedizione da parte materna, alla partenza, ma Tina è
superstiziosa e io penso che le disavventure con i malgasci siano la norma e
sarebbero capitate comunque.
Mia
moglie Tina mi ha categoricamente
vietato di far entrare in casa il cucciolo di cane del vicino antipatico che,
seguendo la sua infantile natura di mammifero ipogeo - il cane non il vicino -
era andato a incastrarsi nel solco lasciato dagli operai che nei giorni scorsi
sono venuti a rimodernare la recinzione, sostituendo i vecchi bandoni
arrugginiti e bucherellati con nuove lamiere ondulate di zinco, dimenticandosi di
ritombare il solco alla base delle medesime. L’ho estratto con non poca fatica
da quello scomodo pertugio. Di cuccioli ce n’erano cinque, gli altri quattro
non so che fine abbiano fatto, ma sicuramente sono stati separati dalla madre
troppo presto e nel momento in cui scrivo (sono le tre di notte), dopo averlo
rifocillato con pane e latte, sta piangendo in modo straziante, come solo i
cuccioli sanno fare. Della madre nessuna traccia. Tina, oltre ad avermi
proibito di portarlo in casa, non vuole che io esca in cortile a quest’ora
perché a suo dire potrei finire vittima dei gangsters che si aggirano nel villaggio con il buio come lupi
famelici. Lei disapprova questa mia stranezza perché ritiene che le tradizioni
malgasce, che vedono nei cani dei paria parassiti, siano più importanti della
mia zoofilia.
I
miei lettori ragionano secondo gli
schemi classici del perbenismo più stagionato e pensano che gli uomini che
cercano il sesso a pagamento siano tutti dei pervertiti, specie quelli che
vanno nei paradisi tropicali del turismo sessuale, e che, oltre ad essere dei
pervertiti, sono anche dei falliti nella vita sentimentale. Io ho frequentato
quattro o cinque makorele tra
l’ottobre e il novembre del 2006, cosa che in Italia, siccome anch’io ragionavo
in maniera bigotta, non avevo mai fatto, e poi ho conosciuto Tina. Non mi
considero un fallito, anche se non ho visto crescere la mia figlia triestina
diciannovenne, ma solo un diversamente sposato. Riconosco però di aver avuto
una vita sentimentale alquanto disordinata, ma mi accorgo di essere in buona e
numerosa compagnia, tanto che mi azzardo a dire che questa sia la norma, mentre
quella dei felicemente ammogliati sia l’eccezione. Del resto, a me non
interessa più di tanto, giacché lo scopo della giocosa nostra esistenza è il
raggiungimento della felicità, che si può ottenere attraverso molteplici vie,
anche conducendo una vita totalmente casta. Chi ci riesce.
Concludendo,
a queste quattro entità: amica, madre, moglie e lettori vorrei rivolgere
rispettivamente il seguente messaggio.
Alla
mia amica sentimentalmente coinvolta
dico che capisco la sua attuale infelicità, che mio malgrado mi vede
corresponsabile, ma che il tempo resta sempre galantuomo e che deve solo
esercitare la santa pazienza degli amanti respinti. E poi non mi piace litigare
con gli amici.
A
mia madre non dico niente perché con
i malati di Alzheimer non si può ragionare. Alla fine di questi tre mesi di
assenza si dichiarerà soddisfatta della badante che le abbiamo procurato e io
ricomincerò ad assisterla come sto facendo da tre anni a questa parte.
A
mia moglie pure, non dico niente,
perché se uno nasce superstizioso, vivrà da superstizioso e morirà da
superstizioso: certe incrostazioni culturali sono impossibili da eliminare.
Ai
miei lettori dico che avete ogni
diritto di esprimere le vostre opinioni, ma di non dimenticare che si tratta,
appunto, di opinioni ed è proprio viaggiando, cioè confrontandosi con culture
differenti dalla nostra, che si può allargare la propria mente e vedere il
mondo con altri occhi. E’ quello che sto cercando di fare e spero almeno di non
diventare cieco. Io per ogni evenienza intanto mi metto un bel paio di occhiali
da sole.
Bravo Roberto. Mi sei piaciuto. Come sempre.
RispondiEliminaC'è una filosofia alla base dei tuoi (e dei miei) ragionamenti: fatti non fummo a viver come bruti (lavorare ed obbedire schiavi di ogni paradigma sociale) ma per servir virtude e conoscenza (cercare la bellezza e la felicità).
Buona permanenza
p.s. anch'io mi ritengo un "diversamente sposato"
Grazie Gianni!
EliminaSo che ci sono affinità elettive fra noi ed è un vero peccato che la nostra non possa essere altro che un'amicizia virtuale.
invece a me questo articolo pare un bigottismo all'incontrario, usato come giustificazione... Che voi possiate cercare la felicità dove vogliate, ma non scambiatela con la scopata libera sfruttando chi non ve la darebbe solo per il fatto che siete bianchi in terra di poveri...
RispondiEliminaRoberto fai solo pena, si vede che le fiche nostrane non ne vogliono sapere di te e sei costretto ad andare a cecartele altrove dove sono di bocca buona per disperazione e per convenienza.
RispondiEliminaA me sembri (o sembrate) solo un tantino fissati col sesso.
RispondiEliminaIo ho parlato di mia madre, di mia moglie e della mia amante e tu (voi) persistete su un tema che deve bruciarvi parecchio.
Mai sentito parlare di proiezioni freudiane?
Sei tu che ne parli, e di conseguenza rispondiamo.
RispondiEliminaTu e tanti altri poveracci come te andate a cercare altre poveracce che per avere un piatto di minestra o un tozzo di pane (magari per il loro povero figlio messo al mondo incautamente), sono disposte a fare quattro moine . Anzi io finora credevo che tu non appartenessi a quella categoria, ma lo stai confermando, ah certo naturalmente sono gli altri che non capiscono e bla bla.
Povere criste che vivono nella miseria mentale e non, che si pagano con poco.
Mi pari troppo sicuro di te stesso.
EliminaMa voi troll non dovreste occuparvi di cose serie come le scie chimiche o l'ufologia?
O il vostro scopo è infastidire i blogger alternativi a prescindere dall'argomento trattato?
E' veramente un quadro di miseria.
RispondiEliminaR.
Ciao Roberto. Dalle foto noto che stai bene. Sono contento per te. Solo un vero acquariano riesce a capire i vari risvolti della vita, e sa sdrammatizzare con nonchallance le grette intemperanze rivoltegli. Tornassi giovane....;-)
RispondiEliminaGrazie Ancor.
EliminaSì, finora non ho toccato il fondo della sopportazione.
Noto che, di anno in anno, venendo in Madagascar, riesco a costruirmi una corazza impenetrabile. Sia nel mondo reale in cui mi trovo, sia in quello virtuale infestato da trolls.
Eh si però alla fine te ne torni in Italia, perché nemmeno a te, che fai tanti discorsi su tutto, piace vivere in mezzo allo squallore, ma restaci!
RispondiEliminaCi sto facendo un pensierino.
EliminaE comunque, dovrai sopportare i miei articoli anche se sarò qui.
Tanti anni fa cantavano al festival di San Remo,una canzone che se ben ricordo era interpretata da un cantante di nome Gian Pieretti(o altro)le cui parole recitavano così:Se sei bello ti tirano le pietre,se sei brutto ti tirano le pietre,qualunque cosa fai tu sempre pietre in faccia prenderai,sarà così,così sarà finchè vivrai.La vita è tua,e puoi viverla come ti pare(naturalmente cercando di fare meno male possibile agli altri).Se uno mi dice di essere onesto,la mia mano corre immediata a toccare il mio portafogli,quindi da uno che dice di non essere un santo,nutriamo qualche speranza.Ma visto che hai sentito il bisogno di raccontarci questo,aspettati ogni sorta di risposte(lo fai per studio o è un test per noi lettori?).Un saluto ed un sorriso.
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