martedì 5 agosto 2014

Beato fra le donne



Del professore in pensione Bruno Vacchino, che a Cuneo insegnava francese e diritto in un istituto per geometri, posso solo parlare bene. Come molti francesi, e anche come il sottoscritto, monsieur Bruno si è lasciato un divorzio alle spalle, con figli grandi, ed è venuto in Madagascar per rifarsi una vita. Anzi, forse per cominciare a vivere davvero. Posso solo parlar bene di lui perché è una persona colta, con cui è piacevole discorrere, e per la sua filosofia di vita edonistica che lo porta a vivere all’ombra delle fanciulle in fiore, per dirla alla Marcel Proust. Da sette anni e mezzo è in Madagascar ma solo da quattro è alloggiato in una suite del Sud Plazza Hotel, con ampio balcone che dà sulla spiaggia. La vista delle palme e del mare cangiante gli ricorda tutte le mattine, aprendo la porta-finestra, che questo è il migliore dei mondi possibili. O, per lo meno, che questa è la migliore vita possibile che potrebbe vivere. Sicuramente molti vorrebbero essere al suo posto, anche quelli che avrebbero una pensione sufficiente per godersela in un paese tropicale, ma non hanno il coraggio di tagliare i ponti del tutto dietro di sé, giacché mille vincoli subentrano a impedire la realizzazione di questo sogno. In tal caso, va applicato il proverbio africano in base al quale “Chi vuole raggiungere una meta trova una strada, chi non vuole trova un pretesto”.


Quando il nostro connazionale che ebbe la disgrazia di perdere tragicamente il figlioletto ebbe bisogno di tornarsene in Italia, dove è tuttora, andò dal professor Bruno per lasciargli in custodia la moto e alcune valigie, segno che probabilmente, quando le ferite dell’anima saranno rimarginate, T. tornerà in Madagascar e, in questo caso, io sarò stato accorto profeta.

Bruno ha ancora un telescopio, con cui la notte scruta il cielo, ma non ha più, vicino al letto, quello spadone di fabbricazione artigianale che teneva per fronteggiare eventuali intrusioni notturne di malintenzionati. Lo ha fatto sparire perché inquietava alcune delle ragazze che gli fanno regolarmente visita. Tenendo a portata di mano un’arma bianca, si sentiva sicuro, ma più che altro si trattava di un'illusoria questione di psicologia, dato che eventuali gangsters, se dovessero eludere la sorveglianza dei guardiani dell’hotel, avrebbero le capacità, con o senza spadoni, di neutralizzare l’ignara vittima, specie se colta nel sonno.

Sono andato a trovarlo martedì 5 agosto, portandogli un liquore fatto da Tina, a base di rhum aromatizzato con il Lime dei Carabi, che qui chiamano semplicemente citron. Bevuto freddo assomiglia alla vodka e Bruno e le sue due massaggiatrici lo hanno molto apprezzato. In realtà, di massaggiatrici al momento il professore ne ha quattro, anche se in tutta modestia dice che gliene basterebbe una sola. Il fatto è che quando ne arriva una, chiede se può portare anche una sua amica e poi un’altra e poi un’altra ancora: e come può Bruno Vacchino dire di no? Se la sua filosofia è ormai quella di circondarsi di graziose fanciulle, perché porre limiti alla Divina Provvidenza? Finché i mezzi economici perdurano e la salute lo assiste, è giusto essere magnanimi e dare così un prezioso contributo alla lotta alla disoccupazione femminile del Madagascar.

Il motivo per cui rispetto questa persona è intuibile nell’aneddoto che mi raccontò anni fa, quando lo conobbi la prima volta, passeggiando sulla spiaggia. Ebbe un’infanzia contadina. Come me. I suoi stavano nei campi dalla mattina alla sera e lui, lasciato praticamente solo, faceva amicizia con gli animali del cascinale. In particolare, passava molto tempo nel porcile, parlando con il suo grosso amico grufolante. Ma un brutto giorno arrivarono uomini con lunghi grembiuli e armati di coltello. Il resto si può immaginare, ma che il piccolo Bruno prendesse a calci quegli omaccioni, non è scontato. Normalmente, nei tempi passati quando i contadini macellavano in cortile, donne e bambini scappavano in casa e si tappavano le orecchie per non sentire le urla delle vittime. A meno che, padri incoscienti non obbligassero i minori di famiglia ad assistere all’esecuzione, allo scopo di temprarne il carattere, cioè per farli diventare barbari assassini come loro. Tale padre, tale figlio.

Bruno no, lui fa parte della grande schiera di persone oneste e sensibili che, di fronte al male cosmico inesplicabile, si sentono umiliate e offese. Lui da piccolo amava sinceramente il “suo” maiale. Ora ama le donne malgasce, che non corrono il rischio di essere macellate, a meno che non incontrino quei gangsters per proteggersi dai quali il professore teneva un lungo spadone a portata di mano. Che fine avrà fatto quella temibile arma? E che fine avrà fatto quell’ingenuo moto di ribellione infantile alle ingiustizie degli uomini?

11 commenti:

  1. quando le donne sono disposte a tutto pure di uscire dalla povertà...

    Che tristezza questi racconti... come pure lei uomo bianco sposato ad una povera nera da mantenere... e tutto questo per un po' di sesso...

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  2. L'anonimo delle 23. 46 ha detto bene, ma per un po' di minchia c'è bisogno di andare in certi posti, non ce ne sono qua in Italia (o Francia,o in occidente insomma)? O forse la spiegazione sta nel fatto che la donna occidentale non si contenta e giustamente, come una povera grulla di qualche spicciolo e uno zucchino ognitanto, ma esige di più e l'omo bianco , non trovando pane bianco qua per i suoi denti, è costretto ad andare nei mari del sud.....è vero, che tristezza.

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  3. Io non liquiderei la cosa così superficialmente come nei commenti sopra.... i motivi di certe scelte possono essere tanti e ognuno di noi potrebbe dare una spiegazione diversa a seconda del proprio modo di vedere.

    Certo dai racconti che scrive Roberto sembra veramente che in quelle zone dal punto di vista dei rapporti sessuali siano davvero liberi, invece qui da noi questo aspetto é ostacolato nei diversi modi, vedi ad esempio: http://www.stamptoscana.it/articolo/notizie-toscana/chiuso-centro-massaggi-gestito-da-cinesi-a-carrara
    Notizie come quella sopra (via vai di uomini)... mi fanno anche un po divertire/ridere e nello stesso tempo mi chiedo, ma a chi dava noia il via vai di uomini? Perché la gente non si fa i cavoli suoi? Se ci sono delle persone che sentono quell'esigenza... vogliamo farle sentire in colpa?

    Certo i racconti sulla vita in quella parte dell'Africa mettono tristezza, malocchio, fatture, maghi.... sarà per questo che ci sono tutti quei tragici incidenti, come quelli capitati ad esempio a T. con la perdita del figlioletto che ha veramente dell'incredibile.

    Però almeno dalle foto i luoghi sembrano incantevoli, mi piacerebbe visitarli, come mi piacerebbe anche andare in Cina a vedere la muraglia cinese, e in mille altri posti, ma non li sostituirei mai con l'Italia come luoghi in cui abitare... anche se gli attuali poteri ci opprimono... ma chissà che gli ET annunciati da più parti non ci liberino da loro...

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  4. Laurama, qua non si discute la bellezza dei luoghi.
    E non si sta nemmeno facendo la morale.
    Quello che emerge dai resoconti che si leggono, è che questa isola sia tristemente zona di approdo come lo sono altri incantevoli luoghi (la Tailandia , altro esempio) per uomini che cercano "consolazione".
    Non penso che tutti questi bianchi che vanno lì siano attratti dal ricongiungimento con la natura e col proprio io, come amano far credere,
    (ah ah ah) credo invece che molti, non avendo trovato una donna in patria (le donne occidentali sono giustamente più esigenti), se la vanno a cercare in posti dove la miseria interiore e non, è talmente accentuata che
    fa si che una donna accetti due coccole e qualche banconota .
    E' triste.
    Una volta erano le russe e le ucraine,o le moldave, molto ricercate, venivano qua e qualche nostro connazionale abboccava, menando la solita storiella per cui le italiane sono difficili e bla bla.
    Il fatto è che le donne dell'est sono pur sempre europee
    E non si parla di casi personali di tizio o caio ma in generale.
    Come mai a certi uomini bianchi - di norma sui 50 o 60, - viene la sfregola di scoprire la bellezza di certi posti? Per le acque limpide?
    Per la natura selvaggia?
    Se così fosse, se quello fosse il fine, non si leggerebbe di storielle di anzianotti accompagnati a delle ragazzine.

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  5. Anonimo delle 10,33 il tuo modo di esporre le cose é leggermente diverso dai due commenti sopra... dove invece mi è sembrato di avvertire toni offensivi per delle scelte che non sappiamo da cosa sono determinate.

    Ho riletto i commenti, per vedere se avevo interpretato male ma ugualmente mi danno quell'impressione.

    Tu allarghi il discorso e sinceramente mentre per la Tailandia avevo notizia dello sfruttamento delle ragazzine e non mi puoi non trovare d'accordo, il Madagascar non l'avevo mai sentito nominare se non qui e non mi sento di esprimere opinioni per quattro storie raccontate su questo blog.

    Il fenomeno come l'hai spiegato tu, sempre parlando in generale, comunque esiste, sono d'accordo.





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  6. Ognuno si crea la propria realtà.

    Che vi piaccia o meno, nel 2006, finiti gli arresti domiciliari, sono venuto in Madagascar per gli animali, prima di buttarmi sul serio alla loro ricerca in Africa, l'Africa vera.

    Ma poi, a causa delle......cattive compagnie ((In compagnia prese moglie un frate), ho scoperto cose che in Italia non avrei mai potuto scoprire, per via dei soliti condizionamenti mentali.

    Se si chiede a qualsiasi residente italiano quaggiù cos'è che gli piace di più risponderà: la libertà.

    Provare per credere!

    :-)

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  7. Laurama,
    intanto io non mi riferisco alla storia personale di Roberto, ma ai già diversi personaggi di cui ha parlato anche in passato, tutti in bella compagnia di "fanciulle in fiore" appunto, non di donne che possono avere su per giù la loro età. E che cavolo, son tutte pischelle!
    Vuoi negarlo?
    E io trovo patetici uomini ormai sul viale del tramonto che si cercano carne fresca, che sia nera o bianca o gialla.

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    1. Il sole non tramonta finché non è tramontato, quindi non ha senso parlare di viale del tramonto.

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