mercoledì 6 agosto 2014

La zanzariera


Anche se siamo in inverno, l’inverno dei tropici, di notte vengono le zanzare. Tina risolve la fastidiosa faccenda dormendo sotto una pesante coperta, ma io, avendo un metabolismo diverso ed essendo abituato ad altri climi, non sopporto nemmeno il lenzuolo, lasciando il mio corpo saporito a disposizione dei sanguivori ditteri. La spirale detta zampirone diffonde un odore e un fumo poco salutari e così mi sono deciso di ordinare una zanzariera. Non potendo fare i buchi nel soffitto per sorreggerla, non resta altro che far venire un falegname e metterne una su un’impalcatura a baldacchino. A tale scopo Tina è andata da sola da un falegname di cui aveva sentito parlare, non molto lontano da Ambolanahomby. L’uomo le ha detto che il costo sarebbe stato di 40.000 ariary ma che non serviva venire a prendere le misure. A me ‘sta cosa è sembrata strana. E infatti, dopo pochi giorni Tina è venuta a sapere che il vero falegname ha chiuso l’attività un paio di mesi fa, trasferendosi in un altro villaggio, e l’uomo con cui aveva parlato era suo fratello. Per quale ragione costui le ha mentito? O non le ha detto le cose come stavano? Forse perché i malgasci hanno una cognizione diversa delle parole, del loro significato e del loro peso. Per noi vazaha questo è semplicemente esasperante. Per fortuna l’uomo non ha chiesto un anticipo, sennò si sarebbe trattato dell’ennesima truffa.


Cosicché, dopo qualche giorno, io e Tina siamo andati da un altro falegname, sullo stradone che porta all’università. Qui abbiamo trovato un laboratorio a cielo aperto in piena attività, sotto un albero di mango, con almeno un operaio e questa è stata una sufficiente garanzia di serietà. Non c’è stato bisogno che il titolare ci chiedesse un anticipo perché gli ho dato io, mia sponte, 20.000 ariary. Qui lo vediamo nello sgabuzzino che funge da ufficio mentre ci rilascia la ricevuta. Uscendo con il foglietto in mano, Tina mi consegna una bella ammonite di cinque centimetri di diametro, pagata 1000 ariary, dicendomi che il falegname, fra le altre cose, va nella brousse in cerca di minerali e fossili. Se martedì prossimo, come stabilito, verrà a sistemare sopra il letto gli otto paletti, quattro verticali e quattro orizzontali, che sosterranno la zanzariera, gli chiederò se posso aggregarmi a lui nella sua prossima uscita nella boscaglia alla ricerca di fossili. E’ una cosa che ho sempre desiderato fare, ma che finora ho fatto una volta sola, a Vineta, ma non in compagnia di professionisti, bensì di persone poco esperte. A comprare fossili e minerali dalle mani dei malgasci non c’è gusto. La vera emozione è trovarli direttamente in natura.

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