Testo
di Tommaso Perrone
A
mali estremi, estremi rimedi. Il governo della Namibia ha deciso di adottare
una soluzione drastica e forse non proprio popolare per salvare i rinoceronti
presenti nei suoi parchi nazionali e nelle riserve private. Tagliare loro il
corno per difenderli dal bracconaggio. La decisione è stata presa dal ministero dell’Ambiente dopo la notizia del quattordicesimo rinoceronte
ucciso nel paese dall’inizio dell’anno.
La
Namibia ospita una vasta popolazione di rinoceronti neri, 1.750 su una
popolazione mondiale di 4.800, mentre sono 469 i rinoceronti bianchi secondo Wwf e Save the Rhino, le due
principali organizzazioni che si occupano della loro conservazione.
“Il
bracconaggio di rinoceronti sta aumentando in modo esponenziale, ecco perché
abbiamo deciso di prendere immediatamente misure drastiche. Vorremmo tagliare
più corni possibile” ha detto il viceministro dell’Ambiente, Pohamba Shifeta.
La
pratica del taglio del corno verrà portata avanti soprattutto nelle regioni al
confine con l’Angola dove il pericolo è maggiore. Gli animali vengono
addormentati, spesso attraverso frecce lanciate da un elicottero, e il corno
viene tagliato con una motosega o un seghetto secondo Save the Rhino.
Il
piano del governo, poi, è di chiedere l’autorizzazione alla Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle
specie minacciate di estinzione, di poterli vendere in qualche modo. A questa
azione, si aggiunge l’introduzione di 300 unità militari contro il bracconaggio
da dispiegare nei parchi e sulle frontiere e di far volare droni per
sorvegliare l’area, che aiuteranno anche a monitorare la popolazione di
elefanti, circa 25mila in tutta la Namibia, altrettanto minacciata. Sono stati
43 finora quelli uccisi per le zanne.
Se
confrontati con i numeri del vicino Sudafrica (769 rinoceronti uccisi dall’inizio
dell’anno), quelli della Namibia sembrano molto meno preoccupanti, ma l’obiettivo
del governo è arrestare un fenomeno sul nascere prima che sia troppo tardi
imparando dagli errori del governo di Johannesburg che aveva provato a iniettare
tinture e veleni nei corni per renderli inutilizzabili.
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