Questo
è un esempio di come certe informazioni non circolino sui media occidentali. Un
amico che pesca molto bene online mi ha inviato la segnalazione di alcuni
articoli che recavano un titolo forte: “Il vicepresidente americano Joe Biden
ammette di aver obbligato i Paesi europei ad adottare le sanzioni contro la
Russia”. Come
mio dovere, verifico le fonti. E scopro che a dare questa notizia sono Russia
Today e altre agenzie di stampa russe. Da esperto di spin mi sorge il dubbio
che si tratti di una strumentalizzazione da parte di Mosca. E verifico
ulteriormente. In pochi minuti. Sì,
Biden ha tenuto un lungo discorso sulla politica estera all’università di
Harvard, discorso a cui i media americani hanno dato ampio spazio ma per
evidenziare una battuta, anzi una gaffe su quanto sia frustrante fare il
vicepresidente, espressa con un linguaggio molto colorito. Negli articoli, però,
nessun riferimento alla frase sull’Europa.
Allora
indago ulteriormente, vado sul sito della Casa Bianca dove è pubblicata la
trascrizione integrale del discorso di Biden. E, come potete verificare voi
stessi, la frase riportata dai media russi è corretta e l’indifferenza con cui è
stata accolta dai media occidentali, ma anche europei, significativa.
Praticamente nessun giornalista ha saputo valutare la portata delle
dichiarazioni di Biden. Il che è grave professionalmente, ma non sorprendente:
a dare il tono sono state le agenzie di stampa e le tv all news che si sono
soffermate sull’aspetto più leggero e sensazionale ovvero la gaffe di Biden;
tutto il resto è passato in secondo piano. Anche sulla stampa più autorevole.
Perché Biden poteva reggere un titolo, non due. E quelle dichiarazioni
formulate nell’ambito di un lungo discorso in cui Biden ha toccato molti
aspetti. Gli spin doctor della Casa Bianca si sono ben guardati dall’evidenziarle
e sono scivolate via assieme ad altre.
Nessuna
manipolazione, nessuna censura: se conosci le logiche e le debolezze dei media
puoi orientarli a piacimento, Negli Stati Uniti, ma anche in Europa. In
realtà le dichiarazioni di Biden sono davvero sensazionali, una gaffe in termini
diplomatici:
“Abbiamo
dato a Putin una scelta semplice: rispetta la sovranità ucraina o avrai di
fronte gravi conseguenze. E questo ci ha indotto a mobilitare i maggiori Paesi
più sviluppati al mondo affinché imponessero un costo reale alla Russia. “E’ vero che non volevano farlo.
E’ stata la leadership americana e il presidente americano ad insistere, tante
di quelle volte da dover mettere in imbarazzo l’Europa per reagire e decidere
per le sanzioni economiche, nonostante i costi”.
L’ammissione
è fortissima: è stata l’America a costringere l’Europa a punire Putin, contro
la sua volontà. Poi
un’altra strabiliante ammissione, sull’Isis, che l’America combatte con toni
accorati salvo poi ammettere che il pericolo per gli stessi americani non è così
rilevante:
“Non
stiamo affrontando un pericolo esistenziale per il nostro stile di vita o la
nostra sicurezza. Hai due volte più possibilità di essere colpito da un fulmine
per strada che di essere vittima di un evento terroristico negli Stati Uniti”.
Dunque
l’Isis non è una minaccia seria, così come non lo è più il terrorismo negli
Stati Uniti.
Quando
qualcuno dice la verità – e chi più di un vicepresidente americano? – il mondo
appare molto diverso rispetto alla propaganda ufficiale. In Ucraina e sul
terrorismo. Ma
se i media non ne parlano, la propaganda diventa, anzi resta apparente verità.
E la vera verità limitata ai pochi che la sanno davvero cogliere e trasmettere.
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