Fonte: Leggo
Testo
di Davide Manlio Ruffolo
Sono
29 gli utenti del forum neonazista “Stormfront.org” che rischiano il processo,
a Roma, per aver pubblicato numerosi post a cavallo fra il 2011 e il 2012,
incitanti all'odio razziale e religioso. E' di ieri, infatti, la chiusura delle
indagini da parte del pubblico ministero Luca Tescaroli che ha ipotizzato, per
gli indagati e a seconda dei casi, i reati di diffusione di idee fondate
sull'odio razziale ed etnico, incitamento a commettere atti di violenza,
diffamazione e minacce. Protagonista
nell'inchiesta risulta essere il moderatore del forum, Diego Masi, già
condannato nel 2012 per fatti analoghi. Fra i numerosi personaggi su cui si è
riversato l'odio degli indagati ci sono l'intera comunità ebraica, il sindaco
di Lampedura Giuseppina Maria Nicolini e lo scrittore anticamorra Roberto
Saviano. A quest'ultimo, per esempio, era dedicato un gruppo di discussione
intitolato “L'ebreo Saviano vuole candidare un nero come Sindaco di
Castelvolturno”.
All'interno
del forum, sorto agli inizi degli anni 90, gli indagati utilizzavano pseudonimi
e ciò, celando la loro reale identità, ha richiesto accurate indagini da parte
della polizia. Quella odierna, tuttavia, è una tranche dell'inchiesta
principale che, scoppiata nel novembre del 2012, ha portato a processo 4
persone fra cui Daniele Scarpino, l'ideologo del gruppo, condannato a 2 anni e
mezzo di reclusione. Gli
altri condannati, a 2 anni e 2 mesi ciascuno, furono Diego Masi, Luca
Ciampaglia e Mirko Viola. Questi, secondo il capo d'imputazione, diffusero sul
forum «messaggi, volantini, immagini, video e registrazioni audio, inerenti a
tematiche identitarie, al negazionismo dell'olocausto e alle adozioni
internazionali, caratterizzati dalla superiorità della razza bianca, dal
rancore nei confronti di chi aiuta gli immigrati, dei giornalisti che criticano
coloro che plaudono alle SS, degli ebrei, dei negri, dei rom, dei nomadi, degli
appartenenti alle forze dell'ordine e alla magistratura, nonché degli esponenti
politici di sinistra sensibili alle esigenze degli immigrati e delle persone di
altre razze».
Mirko Viola, tra i pochi che scriveva sul forum senza nascondersi dietro a nickname, sta scontando anni di carcere per una questione ben piu' aberrante ... condividendo il dubbio in merito ai "numeri" della propaganda pro-shoah, scopri' che scrivendo al museo della shoah di israele portando documentazione verbale (quindi possibilmente anche immaginaria, senza necessità di prove scritte) circa un parente X morto in un campo di concentramento Y durante la seconda guerra mondiale, gli uffici del museo aggiornavano automaticamente il loro elenco pubblicato anche online senza verifica alcuna... mando' informazione in merito a tre contatti inventati, e per tutte le volte il registro fu aggiornato... ora è in carcere, a dimostrazione che di tutti si puo' parlare, tranne che di "alcuni"
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