Testo
di Oscar Grazioli
Ne
ho scritto più volte, ma repetita iuvant e comunque le atrocità vanno sempre denunciate fino a che si ha respiro
di vita. Se avete lo stomaco forte guardate il video girato dai volontari di
Animal Equality pochi giorni prima della Festa del Sacrificio che si tiene ogni
anno nell’ultimo mese lunare del calendario islamico ma, vi avverto, non è roba
per chi è molto sensibile al dolore
e alla sofferenza. Pecore fatte salire e scendere dai camion a calci e
pugni o prese per un orecchio e sbattute di qua e di là come fossero cenci da
lavar per terra. Si vede una pecora costretta a passare fra due sbarre dove
probabilmente ci rimette qualche organo interno. Evidentemente l’operatore
aveva fretta.
Poi,
non mancano le solite immagine viste e riviste di sgozzamenti senza tante preghiere
o sguardi verso la Città Santa come imporrebbe il Corano. Qui hanno tutti una
fretta della madonna (mi si conceda il cinico gioco di parole). Le pecore da
sgozzare sono tante, stipate sui camion e la festa si avvicina, quindi si
prendono per le orecchie e per runa zampa (che se si spacca è lo stesso) e si
sbattono sulle piastrelle del pavimento che è lordo di sangue. Qui si scannano
senza tante balle. Stordimento? No, no, la macellazione halal come è noto vuole che il sangue sgorghi puro e
illibato dalle gole sotto la pressione delle arterie tagliate. Quindi la pecora
o il bovino o quel che l’è, deve essere perfettamente conscio. Nessun calo di
pressione dovuto a stordimento è concesso.
C’è
però un piccolo particolare in tutto questo vero e proprio macello di violenza,
gratuita crudeltà, indifferenza, addirittura derisione. Che non dovrebbe essere
legale in un paese che abbia le palle. Quindi non nel nostro. Qui, la
macellazione secondo i rituali religiosi islamici e anche ebrei (che non sono
da meno quanto a violenza) sono concessi da anni in deroga, anzi si inaugurano
i primi mattatoi consacrati alla macellazione rituale religiosa. Massì, noi
siamo buoni. Eppure qui non si tratta di integrazione e se qualcuno osa dirmi
che sono un razzista perché rivendico che vengano rispettate le leggi del MIO
paese, quello è un imbecille. Facciano i loro Imam e i rispettivi capi
religiosi una deroga ai loro riti e rispettino la legislazione del paese in cui
sono ospitati o anche nati e cresciuti, come accade in Svizzera, Polonia,
Danimarca, parte dell’Austria e della Svezia dove prima viene la legge di
quella nazione e poi il precetto religioso degli ospiti.
Una
petizione online per offrire una
morte dignitosa agli animali - A scanso di equivoci, ho alcuni amici musulmani
che non avrebbero alcun problema ad accettare lo stordimento degli animali di
cui mangiano le carni, tanto più che già alcuni Imam si sono espressi in tal
senso, in accordo con le autorità locali. E allora, con la certezza che nessun
Dio ha mai preteso crudeltà e violenza sugli animali, in attesa del Giorno del
Ragionamento, io ho firmato questa petizione. Vedete voi.
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