Quando
un animale viene trascinato al macello, intuisce che sta per essere ammazzato e
come tutti gli esseri senzienti proverà il terrore come chiunque posto di
fronte a una morte violenta e prematura. Le sue ghiandole inizieranno a
produrre adrenalina, una sostanza che viene secreta per indurre l’animale a
difendersi tenacemente, se è in grado di farlo, o a scappare per sfuggire a
un serio pericolo o alla morte. L’adrenalina
altera le funzioni normali delle cellule e il loro campo magnetico inizia ad
oscillare a frequenze tipiche che vanno dalla paura al risentimento, all’odio
per chi lo sta uccidendo, all’intenso terrore. Dopo la macellazione le cellule
dell’animale rimangono impregnate di adrenalina, e da tutte le sostanze usate
per allevarlo come gli antibiotici, i vaccini, gli ormoni ed altri farmaci.
Una
volta introdotte nel proprio organismo le cellule di quell’animale, le sostanze
che contengono, in particolare l’adrenalina, faranno vibrare le cellule di chi
le ha mangiate alla frequenza delle stesse emozioni provate dall’animale
durante la sua uccisione.
L’aggressività
latente del mangiatore di carne viene facilmente risvegliata in circostanze che
potrebbero altrimenti essere risolte con toni pacati, tolleranza e benevolenza.
Questo
non significa che un vegetariano sarà per forza meno aggressivo di un
carnivoro, dipendendo questo dalla sua condizione personale in quanto essere,
ma non avrà “aggressività aggiunta” proveniente dal consumo di carne.
Un
onnivoro che rinunciasse alla carne, vedrà la sua aggressività ridursi
gradualmente, o per lo meno le manifestazioni saranno meno frequenti.
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