Testo di
Giulietto Chiesa e Paolo
De Santis.
Fu Edward Teller a lanciare un appello globale per "salvare il pianeta" dal riscaldamento. Tutto si può dire di Teller salvo che fosse un ingenuo sognatore. Era semmai un dottor Stranamore eccezionalmente pratico. Si pose il problema di compensare le variazioni climatiche, fossero essere antropogeniche o dovute a variazioni delle attività solari. "Se si volesse - scriveva nel 2002 - mantenere il clima globale al suo livello attuale di temperatura (..) allora la modifica intenzionale delle proprietà radiative fondamentali della Terra (controllo attivo del forcing radiativo dei profili di temperatura dell'atmosfera e degli oceani) è una mossa ovvia. Infatti questo è probabilmente da tutti i punti di vista l'approccio più pratico a questo particolare problema". Teller non parlava a vanvera. Faceva calcoli precisi. Arrivò a proporre un investimento di 1,7 miliardi di $ che, lasciati in time deposit, avrebbero prodotto in 50 anni interessi sufficienti a finanziare l'operazione. Teller ne prevedeva addirittura benefici effetti collaterali. Creiamo un tale fondo - scriveva - e "procediamo con le attività del genere umano, come abbiamo fatto fino ad ora. Tutte le piante della Terra saranno più produttive dato che avranno un più abbondante nutrimento di CO2 e saranno meno esposte alla radiazione solare ultravioletta, i bambini potranno giocare al sole senza paura, e continueremo a goderci il clima di oggi, i cieli più blu e i migliori tramonti fino alla prossima glaciazione".
E'
lo scenario di uno dei maggiori scienziati del XX secolo che, in tutta la sua
attività, mostrò sempre, invariabilmente, una totale indifferenza per le
perdite di vite umane e per i danni ambientali prodotti dalle sue proposte. Una
vita che è un intero campionario di progetti assassini: la partecipazione alla
costruzione dell'atomica che fu sganciata su Hiroshima e Nagasaki; il
contributo decisivo alla bomba a fusione d'idrogeno; l'Operazione Vomere
(Operation Plowshare 1961-1973) sugli usi civili delle esplosioni
nucleari, che si proponeva di "creare un clima più favorevole allo
sviluppo delle armi nucleari e ai test su di esse" e che, sotto l'egida
della Atomic Energy Commission, produsse ben 27 esplosioni nucleari,
insieme a sottoprogetti che oggi sarebbero considerati criminali, come quello
di scavare una nuova via d'acqua attraverso il Nicaragua, che avrebbe preso il
nome di Pan-Atomic Canal. Naturalmente mediante esplosioni nucleari a
cielo aperto; fino al progetto della Strategic Defense Initiative di
Ronald Reagan.
In
tutte queste avventure scientifico-tecnologiche Edward Teller dimostrò sempre
un'altra assoluta indifferenza: quella nei confronti della
"complessità", cioè della estrema varietà di effetti che gli
esperimenti, e le imprese che egli propugnava, avrebbero potuto produrre. In
questo egli fu figlio assai produttivo della scienza assoggettata al potere
dell'intero secolo XX: scienza specialistica, scienza separata dal contesto,
scienza cieca. Famosa rimase l'esplosione atomica da 104 chilotoni di Yucca
Flat, nel Nevada, che spostò 12 milioni di tonnellate di terra, alzò una
nuvola radioattiva di 12.000 piedi di altezza, e che fu una delle cause che
provocarono la chiusura del Progetto Vomere dopo le proteste dell'opinione
pubblica. Poteva essere di altro genere la sua attenzione verso la biosfera?
Naturalmente no. Del resto la sua totale mancanza di visione d'insieme è
perfettamente espressa in quel "procediamo con le attività del genere umano
come abbiamo fatto fin'ora". Esplicita l'accettazione dell'esistente come
unico contesto possibile. Non vede alternative, non le cerca, non le immagina.
Dunque affronta la questione non dal punto di vista dei necessari cambiamenti
del comportamento umano (economico e sociale), ma tentando d'imporre
all'ecosistema gli effetti devastanti dello sviluppo umano insostenibile. In
altri termini ciò che stiamo qui esaminando ci mostra tutta intera l'assoluta
(e anti-scientifica e anti-umana) linea di comportamento tenuta dalla comunità
scientifica in tutta questa materia, in tutti questi ultimi decenni. Affidare a
costoro - lasciati senza controllo democratico mentre essi sono sotto il pieno
controllo delle lobbies burocratico-corporative - è, lo ripetiamo, pura follia.
E
si deve tenere conto che Teller non fu un personaggio eccentrico e marginale,
ma lavorò sempre a strettissimo contatto con il governo degli Stati Uniti.
"Abbiamo presentato -scriveva - quattro opzioni tecniche distinte e
indipendenti per l'attuazione del ATRMF (active technical management of
radiative forcing). Queste proposte sono state valutate in conferenze
internazionali e in workshop specialistici per mezzo decennio. Suggeriamo
quindi che il governo degli Stati Uniti avvii immediatamente un programma
intensivo, che includa esperimenti nell'atmosfera appositamente progettati in
scala ridotta. Per gli evidenti impatti globali, che sono la conseguenza
di qualsiasi tipo di sistema di gestione, auspichiamo che la partecipazione
internazionale a questo programma sia la massima possibile". Questa
"partecipazione internazionale" è in atto, ma è rigorosamente
secretata. Lo dimostra il fatto che gli articoli di Teller (scritti insieme a
R. Hyde e L. Wood li abbiamo trovati solo in forma di
pre-print e sembra che non siano mai stati pubblicati su riviste
internazionali. Il primo fu presentato a Erice, al "22-esimo seminario
internazionale delle Emergenze Planetarie". Il secondo, presentato a
Washington, in occasione del Simposio dell'Accademia Nazionale d'Ingegneria,
porta sulla copertina la dicitura "Approved for public release; further
dissemination unlimited". Che significa che il rapporto è stato
"autorizzato" e che potrà circolare "senza ostacoli". Eppure
non sembra che la sua circolazione sia stata molto estesa, nonostante la sua
eccezionale importanza strategica. Forse, in seguito, si ritenne che fosse
meglio che rimanesse confinato in ambiti "responsabili". In
ogni caso tutto quanto andiamo qui raccogliendo smentisce le affermazioni già
riportate secondo cui saremmo soltanto all'inizio di studi sul Solar
Radiation Management (formula sintetica di quello che Teller chiamava ATMRF, cioè active
technical management of radiation forcing), di cui, per giunta, si
saprebbe poco o nulla quanto a effetti locali, cumulativi o globali. In pieno
allarme climatico, quindici anni dopo queste analisi e proposte, non si
sarebbe fatto quasi nulla?
La
domanda, ovviamente, non ha ancora risposta definitiva. Ma bastano le
osservazioni empiriche dei cieli per capire che, nel frattempo, non
"qualcosa" ma molto è stato fatto. Il fatto che la scienza e
l'ufficialità lo neghino non modifica di un millimetro ciò che possiamo vedere
ogni giorno alzando gli occhi. Altro che i cieli blu di cui cianciava Teller!
Il sole appare sempre più "velato" sopra tutte le grandi città
d'Europa, degli Stati Uniti, dell'America Latina. Se andiamo a rileggere le
proposte di Teller, Hyde e Wood, troviamo che essi proponevano l'uso di vari
tipi di aerosol, da irrorare in quota, costituiti di sostanze che producono una
diffusione della radiazione solare, con angoli opportuni, per diminuire la
potenza che raggiunge la superficie terrestre.
Abbiamo
dunque più di una ragione per pensare che i suggerimenti di Teller siano stati
accolti e messi in pratica dal governo degli Stati Uniti. Si tratterebbe di un
programma di "difesa dell'ambiente" che sarebbe in atto con il
consenso, con il contributo operativo ed economico dei governi alleati. Il
punto inquietante è che nessun parlamento di nessuno stato, a cominciare dagli
Stati Uniti, ha mai discusso la questione, né mai è successo che i cittadini
siano stati informati di queste attività che dovrebbero salvare il nostro
ambiente: se è vero che stanno facendo qualcosa di buono per noi, perché non ce
lo illustrano chiaramente, perché non se ne discute? La risposta è semplice e
cruda: perché coloro stessi che hanno avviato il programma (affidando
evidentemente le irrorazioni a strutture militari) non sanno quali siano i
famosi "effetti collaterali". La netta e inquietante impressione che
si ricava è che questa operazione, che procede ormai da diversi anni con
il silenzio colpevole di tutte le istituzioni, sia in realtà un'enorme
operazione d'intelligence militare globale.
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