lunedì 27 ottobre 2014

Teller, il classico scienziato pazzo



Testo di Giulietto Chiesa e Paolo De Santis.

Fu Edward Teller a lanciare un appello globale per "salvare il pianeta" dal riscaldamento. Tutto si può dire di Teller salvo che fosse un ingenuo sognatore. Era semmai un dottor Stranamore eccezionalmente pratico. Si pose il problema di compensare le variazioni climatiche, fossero essere antropogeniche o dovute a variazioni delle attività solari. "Se si volesse - scriveva nel 2002 - mantenere il clima globale al suo livello attuale di temperatura (..) allora la modifica intenzionale delle proprietà radiative fondamentali della Terra (controllo attivo del forcing radiativo dei profili di temperatura dell'atmosfera e degli oceani) è una mossa ovvia. Infatti questo è probabilmente da tutti i punti di vista l'approccio più pratico a questo particolare problema". Teller non parlava a vanvera. Faceva calcoli precisi. Arrivò a proporre un investimento di 1,7 miliardi di $ che, lasciati in time deposit, avrebbero prodotto in 50 anni interessi sufficienti a finanziare l'operazione. Teller ne prevedeva addirittura benefici effetti collaterali. Creiamo un tale fondo - scriveva - e "procediamo con le attività del genere umano, come abbiamo fatto fino ad ora. Tutte le piante della Terra saranno più produttive dato che avranno un più abbondante nutrimento di CO2  e saranno meno esposte alla radiazione solare ultravioletta, i bambini potranno giocare al sole senza paura, e continueremo a goderci il clima di oggi, i cieli più blu e i migliori tramonti fino alla prossima glaciazione".


E' lo scenario di uno dei maggiori scienziati del XX secolo che, in tutta la sua attività, mostrò sempre, invariabilmente, una totale indifferenza per le perdite di vite umane e per i danni ambientali prodotti dalle sue proposte. Una vita che è un intero campionario di progetti assassini: la partecipazione alla costruzione dell'atomica che fu sganciata su Hiroshima e Nagasaki; il contributo decisivo alla bomba a fusione d'idrogeno; l'Operazione Vomere (Operation Plowshare  1961-1973) sugli usi civili delle esplosioni nucleari, che si proponeva di "creare un clima più favorevole allo sviluppo delle armi nucleari e ai test su di esse" e che, sotto l'egida della Atomic Energy Commission, produsse ben 27  esplosioni nucleari, insieme a sottoprogetti che oggi sarebbero considerati criminali, come quello di scavare una nuova via d'acqua attraverso il Nicaragua, che avrebbe preso il nome di Pan-Atomic Canal. Naturalmente mediante esplosioni nucleari a cielo aperto;  fino al progetto della Strategic Defense Initiative di Ronald Reagan.

In tutte queste avventure scientifico-tecnologiche Edward Teller dimostrò sempre un'altra assoluta indifferenza:  quella nei confronti della "complessità", cioè della estrema varietà di effetti che gli esperimenti, e le imprese che egli propugnava, avrebbero potuto produrre. In questo egli fu figlio assai produttivo della scienza assoggettata al potere dell'intero secolo XX: scienza specialistica, scienza separata dal contesto, scienza cieca. Famosa rimase l'esplosione atomica da 104 chilotoni di Yucca Flat, nel Nevada, che spostò 12 milioni di tonnellate di terra,  alzò  una nuvola radioattiva di 12.000 piedi di altezza, e che fu una delle cause che provocarono la chiusura del Progetto Vomere dopo le proteste dell'opinione pubblica. Poteva essere di altro genere la sua attenzione verso la biosfera? Naturalmente no. Del resto la sua totale mancanza di visione d'insieme è perfettamente espressa in quel "procediamo con le attività del genere umano come abbiamo fatto fin'ora". Esplicita l'accettazione dell'esistente come unico contesto possibile. Non vede alternative, non le cerca, non le immagina. Dunque affronta la questione non dal punto di vista dei necessari cambiamenti del comportamento umano (economico e sociale), ma tentando d'imporre all'ecosistema gli effetti devastanti dello sviluppo umano insostenibile. In altri termini ciò che stiamo qui esaminando ci mostra tutta intera l'assoluta (e anti-scientifica e anti-umana) linea di comportamento tenuta dalla comunità scientifica in tutta questa materia, in tutti questi ultimi decenni. Affidare a costoro - lasciati senza controllo democratico mentre essi sono sotto il pieno controllo delle lobbies burocratico-corporative - è, lo ripetiamo, pura follia.

E si deve tenere conto che Teller non fu un personaggio eccentrico e marginale, ma lavorò sempre a strettissimo contatto con il governo degli Stati Uniti. "Abbiamo presentato -scriveva - quattro opzioni tecniche distinte e indipendenti per l'attuazione del ATRMF  (active technical management of radiative forcing). Queste proposte sono state valutate in conferenze internazionali e in workshop specialistici per mezzo decennio. Suggeriamo quindi che il governo degli Stati Uniti avvii immediatamente un programma intensivo, che includa esperimenti nell'atmosfera appositamente progettati in scala ridotta. Per gli evidenti impatti globali, che sono la conseguenza di qualsiasi tipo di sistema di gestione, auspichiamo che la partecipazione internazionale a questo programma sia la massima possibile". Questa "partecipazione internazionale" è in atto, ma è rigorosamente secretata. Lo dimostra il fatto che gli articoli di Teller (scritti insieme a R. Hyde e L. Wood li abbiamo trovati solo in forma di pre-print e sembra che non siano mai stati pubblicati su riviste internazionali. Il primo fu presentato a Erice, al "22-esimo seminario internazionale delle Emergenze Planetarie". Il secondo, presentato a Washington, in occasione del Simposio dell'Accademia Nazionale d'Ingegneria, porta sulla copertina la dicitura "Approved for public release; further dissemination unlimited". Che significa che il rapporto è stato "autorizzato" e che potrà circolare "senza ostacoli".  Eppure non sembra che la sua circolazione sia stata molto estesa, nonostante la sua eccezionale importanza strategica. Forse, in seguito, si ritenne che fosse meglio che rimanesse confinato  in ambiti "responsabili". In ogni caso tutto quanto andiamo qui raccogliendo smentisce le affermazioni già riportate secondo cui saremmo soltanto all'inizio di studi sul Solar Radiation Management (formula sintetica di quello che Teller chiamava ATMRF, cioè active technical management of radiation forcing), di cui, per giunta, si saprebbe poco o nulla quanto a effetti locali, cumulativi o globali. In pieno allarme climatico, quindici  anni dopo queste analisi e proposte, non si sarebbe fatto quasi nulla?

La domanda, ovviamente, non ha ancora risposta definitiva. Ma bastano le osservazioni empiriche dei cieli per capire che, nel frattempo,  non "qualcosa" ma molto è stato fatto. Il fatto che la scienza e l'ufficialità lo neghino non modifica di un millimetro ciò che possiamo vedere ogni giorno alzando gli occhi. Altro che i cieli blu di cui cianciava Teller! Il sole appare sempre più "velato" sopra tutte le grandi città d'Europa, degli Stati Uniti, dell'America Latina. Se andiamo a rileggere le proposte di Teller, Hyde e Wood, troviamo che essi proponevano l'uso di vari tipi di aerosol, da irrorare in quota, costituiti di sostanze che producono una diffusione della radiazione solare, con angoli opportuni, per diminuire la potenza che raggiunge la superficie terrestre.

Abbiamo dunque più di una ragione per pensare che i suggerimenti di Teller siano stati accolti e messi in pratica dal governo degli Stati Uniti. Si tratterebbe di un programma di "difesa dell'ambiente" che sarebbe in atto con il consenso, con il contributo operativo ed economico dei governi alleati. Il punto inquietante è che nessun parlamento di nessuno stato, a cominciare dagli Stati Uniti, ha mai discusso la questione, né mai è successo che i cittadini siano stati informati di queste attività che dovrebbero salvare il nostro ambiente: se è vero che stanno facendo qualcosa di buono per noi, perché non ce lo illustrano chiaramente, perché non se ne discute? La risposta è semplice e cruda: perché coloro stessi che hanno avviato il programma (affidando evidentemente le irrorazioni a strutture militari) non sanno quali siano i famosi "effetti collaterali". La netta e inquietante impressione che si ricava è che questa operazione, che procede ormai da diversi  anni con il silenzio colpevole di tutte le istituzioni, sia in realtà un'enorme operazione d'intelligence militare globale.

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