In
superficie il vento (spazzatura di oggigiorno) crea le onde (dialogo interiore,
emozioni fasulle, arrivismo, passato e futuro). In profondità – raggiungibile
con la meditazione – troviamo la pace (silenzio, assenza di disturbi,
sensazioni vere, saggezza, potenza senza limiti). Sono
stati fatti parecchi esperimenti: se in una città c’è un congruo gruppo di
persone che medita, il tasso di criminalità scende del 25%. Si
dice che gli “indios” non videro subito le caravelle di Colombo. Solo uno
sciamano (con la mente particolarmente aperta) riuscì a notare che l’acqua era
increspata. Dopo ore di attenta osservazione riuscì a vedere le caravelle e ad
avvertire il resto della popolazione: anche loro quindi riuscirono allora a
scorgerle. La mente non riesce a vedere ciò che non ha ancora visto: false
credenze le impediscono di riconoscere cose di cui non ha conoscenza. Il mondo
che vediamo è illusorio: le vibrazioni che ci arrivano dall’esterno vengono
interpretate dalla mente che le “trasforma” in oggetti – che in realtà non
esistono, se non ai nostri occhi.
Le
emozioni sono causate da pregiudizi e credenze della mente superficiale tramite
il dialogo interiore: le sensazioni sono invece frutto della mente profonda.
Esistono
vari livelli: sonno, sogno, veglia, stato meditativo… questi sono soltanto i
primi quattro… e poi?
Cos’è
la mente profonda se non un osservatore silenzioso?
Va
eliminato l’attaccamento emozionale al soddisfacimento dell’esperienza stessa:
necessitiamo di un distacco, cioè di un equilibrio tra il non negarsi nulla e
il non abbandonarsi a nulla.
Ma
allora come eliminare lo “sfidante”? Come far tacere la mente superficiale con
il suo odioso chiacchiericcio? Con la disciplina (spesso rara e discontinua), cioè
il decidere di agire consapevolmente, agire senza aspettative e accettare con
serenità qualsiasi risultato.
Gli
elementi da tener presente sono: energia, consapevolezza, attenzione.
Dove vogliamo stare?
Creazione
consapevole o deriva inerziale?
Disciplina
o abitudini?
Non
attaccamento o tossicodipendenza emozionale?
Al
principio della “spirale di depotenziamento“, c’è l’immagine della mente
superficiale.
La
disciplina deve essere indirizzata su due aspetti:
- la
non espressione delle emozioni negative (originate dal pensiero negativo)
- la
riemersione della mente profonda.
L’emozione
negativa dissipa energia, va quindi espressa, ascoltata, accettata e
lasciata andare.
Negli
stati di emergenza (paura di morire, terremoto, incendio…) la mente di
ferma e si vive nell’adesso.
Cosa
siamo veramente? Chi sono io?
Io
sono silenzio interiore: il silenzio interiore è il vero obbiettivo della
meditazione.
Errore
cartesiano: “Penso dunque sono”. Il pensiero non è consapevolezza e l’identità
non va confusa col pensiero.
L’attenzione
non va quindi posata sui pensieri della mente superficiale, ma sulle percezioni
dell’istante presente raccolte dai nostri sensi.
RIASSUMENDO
Cos’è
la piramide della riconquista? Ci sono quattro fattori essenziali:
- disciplina
- non
espressione delle emozioni negative
- riemersione
della mente profonda
- silenzio
interiore
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