Poiché
non sappiamo chi siano i buoni e chi siano i cattivi, non possiamo essere certi
di niente, giacché i cattivi amano farsi passare per buoni e i buoni sono
spesso diffamati e definiti cattivi dai veri cattivi. Indi per cui, se partiamo
dal presupposto che la Chiesa cattolica sia un’organizzazione cattiva che si
spaccia per buona, il milione di streghe e stregoni bruciati nel Seicento in
Europa, più dai protestanti che dai cattolici se vogliamo essere precisi, rappresentano
i buoni diffamati, mentre i loro carnefici, Torquemada in testa, sono cattivi
travestiti da buoni. E inoltre, se nel passato cosiddetto pagano i buoni
avevano la ghiandola pineale funzionante ed erano in grado di leggere nel
pensiero, fare viaggi astrali e mettersi in comunicazione con la Fonte
originaria della Vita, scopriamo che molte presunte streghe lo sapevano fare e
averle messe a morte vuol dire che la Chiesa stava annientando tutti coloro che
avevano ancora tale dote, come sembra l’avessero le genti dell’Età dell’oro.
Anche al giorno d’oggi si afferma che è in atto un istupidimento delle masse
attraverso la televisione e le irrorazioni clandestine di sostanze tossiche
tramite aerei, oltre al famigerato fluoro nei dentifrici che calcifica la pineale,
e tutte queste manovre volte ad impedire alla gente di diventare consapevole
potrebbero essere la logica continuazione dello sterminio delle cosiddette
streghe.
Mi
sento autorizzato ad avanzare questa ipotesi dopo aver letto il seguente brano,
tratto da “La stregoneria”, a cura di Abbiati, Agnoletto e Lazzati, Mondatori,
1984 (pag. 274): “A volte le streghe sono realmente presenti al sabba; a
volte, spesso, pur non partecipandovi e standosene a casa immerse in sonno
alquanto profondo, sembra loro di essere presenti. Per certo è il diavolo che
inganna i loro sensi: molte immagini, grazie alle sue arti, sogliono insinuarsi
nell’animo dei dormienti, le quali immagini, al momento del risveglio, lasciano
entro di loro come una parvenza di verità, quasi si fosse trattato non di un
sogno, ma piuttosto di un’azione certa e sicura compiuta dal corpo. Così
infatti l’astuto diavolo per lo più si comporta nelle sue azioni”.
Sempre nello stesso testo, in cui Sergio Abbiati riporta
un trattato del giureconsulto Francesco Maria Guazzo, morto nel 1640, trovo
un’analogia con le Femen che si presentano in topless in pubblico nelle strade
di varie città, ma anche all’interno delle chiese, facendo venire il sospetto
che siano indemoniate proprio come accadeva con molte donne di quattro secoli
fa. I fedeli che assistono alle loro blasfeme esibizioni inorridiscono pensando
di aver a che fare con figlie del Demonio e stringendosi ancora di più alla
Santa Madre Chiesa. Non possiamo però escludere che tali signorine scollacciate
siano mandate in invereconda missione proprio dalla Chiesa cattolica, per lo
meno dagli altissimi nonché esoterici suoi vertici, sempre che noi tutti si
viva nell’era dell’Inganno. Se invece non viviamo nell’era dell’Inganno e la
realtà che appare ai nostri sensi è esattamente ciò che è al di là di ogni
dubbio, allora non esiste nessuna Matrix, la Chiesa cattolica sta dalla parte
del Bene e sicuramente le Femen sono esecrabili pedine di Satana, come lo erano
le loro colleghe del XVII secolo.
La differenza tra le streghe moderne che palesano le loro
nudità sotto l’occhio dei fotografi e le streghe che venivano accusate di
volare al sabba a cavallo di scope, bastoni e montoni è che quelle di oggi
sembrano recitare di loro iniziativa una parte stabilita, magari seguendo un
copione scritto da altri, mentre quelle di quattro secoli fa venivano tirate in
mezzo ai casini loro malgrado, a causa delle fobie, dei sospetti e delle
superstizioni del clero e del popolo che le accusava. E’ una differenza
fondamentale, giacché le odierne Femen vanno in piazza San Pietro con il corpo
fisico, mentre fattucchiere, levatrici ed erboriste europee, per la stessa
ammissione dei loro inquisitori, potevano recarsi al sabba sia fisicamente che
in spirito, mentre il loro corpo era a casa a dormire. Ecco una testimonianza
tratta dallo stesso testo (pag. 276):
“Narra
Paolo Grillando che nel 1524 gli venne portata, nel corso di un’inquisizione,
una tale di nome Lucrezia, che mentre veniva trasportata a casa dal sabba, per
il suono della campana del mattutino all’alba, con cui s’invita il popolo alla
preghiera, venne abbandonata, non appena lo si udì, dal diavolo che la portava,
vicino ad un fiume, in un campo coperto di rovi. Per caso passava di lì un
giovane a lei ben noto; la disgraziata lo chiamò. Il giovane, vedendola
avvicinarsi tutta nuda con i soli genitali coperti da brache e tutta
scapigliata, ne ebbe paura ma la donna se lo guadagnò con le lusinghe, per cui
alla fine egli le si avvicinò e le chiese perché si trovasse in quel luogo e in
quello stato. Lucrezia dapprima raccontò molte menzogne, ma il giovane
incredulo le negò l’aiuto se non avesse udito il vero. Lucrezia gli disse che
aveva perduto l’asinello e lo stava cercando. Il giovane sorrise e le fece
notare che non si cerca un asino da soli, ma soprattutto seminudi e
scarmigliati. Alla fine,dopo avergli fatto promettere il silenzio, gli narrò
che cosa le era accaduto e per quale motivo; il giovane la portò di nascosto a
casa sua e da lei ebbe moltissimi doni. Un giorno comunque, dimentico della
parola data, narrò il fatto ora ad uno ora ad un altro e così, a poco a poco,
la voce infamante si sparse. La donna fu presa e il giovane dovette
testimoniare la verità”.
In questo caso, più che di viaggio astrale si dovrebbe
parlare di sonnambulismo, ma siccome quell’esercito di domenicani e di altri
inquisitori trattò lungamente e accuratamente la questione, in modo più o meno
razionale e più o meno obiettivo, non possiamo escludere che alcune colleghe di
Lucrezia fossero veramente in grado di lasciare il corpo fisico e di recarsi in
qualche luogo di riunione, che nella tradizione viene chiamato sabba ma che
avrebbe potuto trovarsi in un’altra dimensione. E quando si parla di incubi e
di succubi, rispettivamente demoni in sembianze umane maschili e in sembianze
umane femminili, si potrebbe pensare a qualche forma di rapimento alieno,
poiché pare che i moderni alieni altro non siano che gli antichi demoni. Sempre
che non si debba ridurre tutto a questioni di argomento psichiatrico.
Ciò
non di meno, la persecuzione, le torture e le esecuzioni capitali sono un dato
di fatto, scaturite da ignoranza e superstizione, che resteranno per sempre
nella storia della Chiesa come una macchia indelebile. Noi ci siamo lasciati
alle spalle tali abomini e la Chiesa ha anche chiesto scusa, ma quando diciamo
che i musulmani hanno l’orologio della storia fermo al Medioevo, non siamo
lontani dal vero, giacché se il Seicento, con quel gran numero di donne
bruciate sul rogo, è stato l’apoteosi del femminicidio maschilista per
l’Europa, la stessa cosa si potrebbe dire della legge coranica attualmente in
vigore, che mette a morte le adultere e condanna alla prigione le donne al
volante. Per non parlare degli omosessuali che vengono giustiziati oggi nei
paesi arabi, come ieri in quelli cristiani, stando per esempio ai film di
Pasolini.
E
se vogliamo trovare un’altra analogia che faccia corrispondere il nostro
Medioevo con l’Islam moderno, possiamo confrontare la fucilazione di 14
ragazzini avvenuta pochi giorni fa in Iraq, perché avevano guardato in tivù una
partita di calcio, con quanto narrato dal Guazzo nel testo summenzionato (pag.
275): “Fra le streghe di Avignone fu catturato un fanciullo che prese a
narrare ai giudici di essere stato portato dal padre al sabba e qui di aver
visto compiere molte azioni nefande e orribili: atterrito, si munì del segno
della croce e disse: ‘Gesù, che cosa è questo che avviene?’. Alle sue parole
tutta la schiera disparve ed egli si trovò lì solo; il giorno seguente ritornò a
casa che distava dal luogo del sabba tre miglia germaniche e denunciò il padre
ai giudici. Quando avvennero questi fatti, nel 1582, il fanciullo era ancora
prigioniero ad Avignone”.
Capito il piccolo spione?! Magari voleva vendicarsi
capricciosamente di suo padre e i giudici, bramosi di vittime, gli diedero
ragione, come fecero quelli di Salem dall’altra parte dell’oceano qualche anno
dopo, con il non trascurabile particolare che il piccolo infame finì in
prigione pure lui, a differenza delle bambine isteriche del New England che la
passarono liscia. E così abbiamo 14 bambini passati per le armi dall’ISIS
perché tifavano per una squadra di calcio sgradita a Maometto e un bambino
francese imprigionato e forse anche torturato per complicità con il padre presunto
stregone. In mezzo ci sono quattro secoli, che per i miliziani ribelli del
Califfato sembrano essere passati per niente. Il ragazzino di Avignone si fidò
delle autorità, ma dovette ricredersi e fu punito. Lucrezia sonnambula non si
fidò ma fu punita anche lei. Perciò, comunque la si giri e la si volti, i
diabolici inquisitori ci agguantano lo stesso. L’unico a cavarsela è
l’asinello, che esistette solo nella fantasia di Lucrezia sonnambula.
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