Fonte:
Informazione libera
Testo
di Ercole Olmi
«Si sdraiava a terra sul marciapiede utilizzandolo come
giaciglio per dormire. Nell’occasione utilizzava cartoni e coperte che venivano
fatte rimuovere», si legge nel verbale dei vigili urbani di Padova che affibbia
cento euro di multa a Massimo Susa, 48 anni, originario di Torino, uomo
tranquillo, ex dipendente di una ditta di illuminazione. Una volta perso il
lavoro, non è più riuscito a trovarne altri. E’ accaduto la notte del solstizio
d’inverno, alle 2.25 del 21 dicembre ma la notizia ha varcato da poche ore i
confini della provincia. Al gelo di Padova s’è sommata la ferocia delle
politiche per la sicurezza della città veneta governata dal centrodestra e con
un assessore, Maurizio Saia, (ex rautiano, ex finiano, postfascista di lungo corso), ora
sodale del sindaco leghista Bitonci.
E’
l’assessore che scatena i cani contro i mendicanti, l’eroe della guerra alle
povertà.
Un
mendicante con una gamba sola, la scorsa estate, venne indagato per resistenza
e oltraggio ai quattro vigili che lo “ciancicavano” in una piazza di mercato
sotto gli occhi delle telecamerine di sbigottiti passanti. Cani poliziotto
contro i mendicanti, sgomberi di migranti dai ricoveri di fortuna, carte
bollate contro gli artisti di strada, sigilli a un centro sociale, tagli
drastici al servizio di trasporti pubblici, deportazione degli ambulanti nelle
questure – anche se non sussistono reati – per fargli perdere la giornata di
lavoro. Queste le medaglie al valore di questo amministratore pubblico di una
città dove ogni notte almeno cento persone dormono all’addiaccio. «Ordinaria
follia securitaria», come non si stancano di denunciare le reti solidali della
città.
“Gli
accattoni devono capire che l’aria è cambiata.
Devono essere consapevoli che, se vengono trovati a chiedere l’elemosina, verranno accompagnati in maniera sistematica al commando dei vigili e lì dovranno rimanerci per qualche ora – ebbe a dichiarare Saia – l’idea è quella di portarli al comando, procedere con il foto segnalamento, fare un verbale e tenerli lì il più a lungo possibile. Devono perdere la giornata di “lavoro”, perché questo è il deterrente”. Saia è piuttosto esperto in questo genere di cose perché in una vita precedente è stato assessore alla sicurezza per conto di Alleanza nazionale senza disdegnare la compagnia di gente di Forza nuova. In quella consiliatura, prima che una giunta del Pd li ricacciasse all’opposizione senza apprezzabili variazioni sul tema, Saia aveva inventato le Sis, squadre intervento speciale dei pizzardoni padovani col chiodo fisso di terrorizzare i migranti e provocare i centri sociali, mai sciolte dai successori.
Devono essere consapevoli che, se vengono trovati a chiedere l’elemosina, verranno accompagnati in maniera sistematica al commando dei vigili e lì dovranno rimanerci per qualche ora – ebbe a dichiarare Saia – l’idea è quella di portarli al comando, procedere con il foto segnalamento, fare un verbale e tenerli lì il più a lungo possibile. Devono perdere la giornata di “lavoro”, perché questo è il deterrente”. Saia è piuttosto esperto in questo genere di cose perché in una vita precedente è stato assessore alla sicurezza per conto di Alleanza nazionale senza disdegnare la compagnia di gente di Forza nuova. In quella consiliatura, prima che una giunta del Pd li ricacciasse all’opposizione senza apprezzabili variazioni sul tema, Saia aveva inventato le Sis, squadre intervento speciale dei pizzardoni padovani col chiodo fisso di terrorizzare i migranti e provocare i centri sociali, mai sciolte dai successori.
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