Testo
di Giuseppe Pappalardo
Un
giorno un professore di scuola media, vegetariano convinto, pensò di fare ai
suoi allievi, ai loro genitori ed al preside la seguente provocazione. Contattò
un suo amico veterinario che
lavorava nei macelli e gli propose di farne visitare uno durante la fase
di "produzione" agli alunni della sua scuola. Il suo amico rimase
sconvolto per l'insolita richiesta. "Ma sei impazzito? Non sono spettacoli
per ragazzi questi!", disse con grande stupore. Ma il professore ribatté:
"Cosa c'è di male se, come tutti dite, uccidere gli animali è una
necessità e poi, tu che sei cattolico praticante, non mi hai sempre detto che
gli animali sono stati dati all'uomo perché li sottoponesse e quindi anche li
mangiasse? Non è forse vero che i bambini vengono educati a ringraziare Dio del
cibo che Egli manda loro? E allora? Uccidere gli animali per mangiarli è quindi
la volontà di Dio; e perché mai l'esecuzione della volontà di Dio dovrebbe
essere uno spettacolo inadatto ai ragazzi?"
Il
veterinario rimase interdetto e, imbarazzatissimo, pensò di risolvere l'impasse dichiarando che effettivamente non c'era alcun
motivo per opporsi ad una tale iniziativa, confidando in cuor suo che in ogni
caso ad impedire il misfatto ci avrebbe pensato il preside e i genitori degli
alunni. Al consiglio di classe il professore presentò quindi candidamente la
proposta ai suoi colleghi, al preside ed ai due rappresentanti dei genitori.
"Ma cosa dice - interloquì uno dei due rappresentanti dei genitori - lei
ha indubbiamente un gusto sadico. Come può pensare di educare così i
ragazzi!". Al che, per farla breve, il professore rispose candidamente con
gli stessi argomenti che aveva usato col suo amico veterinario. L'insegnante di
religione, anch'essa molto innervosita, disse: "Lo avevo sempre pensato
che lei era un fanatico! Come può concepire una cosa simile? Lei oggi doveva
starsi a casa invece di venire qui a provocarci!"
"Ma
lei forse non insegna ai suoi alunni che il Vangelo è una grande provocazione?
– ribatté tranquillo il professore - Io ascolto sempre la voce della mia
Coscienza. La Coscienza l'abbiamo tutti e, come lei mi insegna, in essa c'è la
voce di Dio. Se lei senza pregiudizi ascolta la voce della sua Coscienza, ciò
corrisponde ad ascoltare la voce di Dio". "Questo è un argomento da
protestanti! - disse inviperita la professoressa - Noi cattolici abbiamo la
Santa Romana Chiesa che ci guida, in quanto ispirata dallo Spirito Santo".
"La
stessa santa romana chiesa che spense sul rogo senza pietà tante vite
umane!", replicò il professore.
La discussione si riscaldava sempre più, quando, ad un certo punto, l'altra
rappresentante dei genitori che fino ad allora aveva taciuto chiese la parola:
"Il professore ci sta solo chiedendo un atto di coerenza: è giusto o non è
giusto uccidere gli animali per nutrirci dei loro cadaveri? Se è una cosa
giusta perché non fare assistere i nostri figli? Perché non ci scandalizziamo
se viene proposta una gita scolastica per assistere ad una vendemmia? Perché
non troveremmo niente da ridire se si mostrasse ai ragazzi un documentario
sull'agricoltura dalla semina fino al raccolto?" Il
preside alla fine decise che la gita di istruzione non si sarebbe fatta, per la
contrarietà della maggioranza del consiglio di classe. Ma la cosa non finì lì.
La mamma che si era pronunziata a favore della coerenza rimase colpita dagli
argomenti del professore e nel giro di alcuni mesi decise
di diventare vegetariana. I suoi figli e suo marito seguirono presto il suo
esempio. L'esempio è infatti il
miglior testimone della propria Coscienza.
In un post precedente ( http://freeanimals-freeanimals.blogspot.com/2015/01/visita-una-catena-di-smontaggio.html ) leggevo che un'insegnante scolastica statunitense, di recente, è riuscita a portare gli alunni a visitare un mattatoio.
RispondiEliminaMolto bene! C'è da sperare che non sia un caso isolato e che un numero sempre maggiore di giovani possa constatare di quanto dolore condito con ketchup e senape viene riempito il suo piatto.
Non vorrei precorrere i tempi né mescolare argomenti che forse non hanno attinenza, ma direi che il prossimo passo potrebbe essere di portare le scolaresche ad osservare, in loco, l'altruistica, generosa, disinteressata pratica di "esportazione della democrazia" di cui le istituzioni - e curiosamente le forze armate - occidentali si fanno tanto vanto.
Er Braciola