Fonte: Il Messaggero
Testo di
Federica Macagnone
Ragazzi
e bambini di qualunque età, anche di cinque anni, portati via dalla strada e
ingabbiati brutalmente in centri di detenzione accanto a
criminali adulti, tenuti in condizioni disumane, molte volte incatenati, picchiati
o addirittura abusati, costretti a dormire sul pavimento, a magiare avanzi di
cibo che vengono lasciati in terra, a espletare i bisogni corporali dentro
alcuni secchi. Non
è un film dell'orrore, ma l'operazione di "pulizia" che, secondo la
denuncia del MailOnline, è stata attuata in questi giorni dalle autorità
filippine per "abbellire" la capitale Manila in occasione della
visita del Papa che domenica celebrerà la messa al Rizal Park: un evento al
quale parteciperanno milioni di persone e che sarà seguito dalle tv di tutto il
mondo. Un evento nel quale, evidentemente, non deve apparire alcun segno di
povertà e disperazione, nessun segno di abbandono nei confronti dell'infanzia e
degli adolescenti. Per questo motivo, povertà e disperazione sono state
"eliminate". Non con provvedimenti legislativi o economici, ma con la
classica tecnica del "nascondere la polvere sotto il tappeto".
I
vagabondi, i poveri, gli "scarti" della società sono stati
letteralmente "eliminati" dalle strade, affinché non fossero visibili
e non disturbassero la bellezza dell'evento, e rinchiusi fino alla fine della
visita papale. Poi, quando lunedì Francesco si alzerà in volo per Roma,
verranno liberati e rimessi da dove venivano: in mezzo a una strada. Il tutto
in barba alle leggi sulla tutela dei minori e alla faccia della grande
attenzione che proprio Papa Francesco ha sempre avuto per i diseredati. Proprio
a proposito del suo arrivo a Manila, dove incontrerà le vittime del tifone che
nel novembre 2013 provocò oltre ottomila morti, si è raccomandato con
l'arcivescovo della città di spendere poco per i preparativi e le cerimonie,
conscio che nel Paese il denaro deve servire innanzitutto ad aiutare i poveri.
Lo
staff di MailOnline è riuscito ad avere accesso a un centro di detenzione
accompagnando il missionario irlandese Padre Shay Cullen, 71 anni, più volte
candidato al Nobel per la pace, che ha liberato un bimbo di sette anni,
Mak-Mak, per portarlo alla sua Fondazione Preda che dà rifugio ai bimbi
abbandonati. In quel centro di detenzione dove i bambini vengono trattenuti,
spesso i funzionari ignorano o non riescono a individuare i casi di abusi e
violenze. Un prigioniero adulto, Paulo, ha detto: «Ci sono molti bambini
portati qui ultimamente. Ci hanno detto che sono stati prelevati da sotto i
ponti stradali in cui il Papa si recherà».
Padre
Shay Cullen, esasperato, ha detto: «Quel bimbo ha solo sette anni ed è dietro
le sbarre. Questo è completamente al di sotto della dignità umana, i diritti di
tutti i bambini qui vengono violati. Non c'è educazione. Non c'è nessun
intrattenimento. Non c'è adeguato sviluppo umano. Non vi è nulla da mangiare e
devono dormire su un pavimento di cemento. Non c'è alcun procedimento
giurisdizionale regolare. Questi ragazzi sono totalmente senza protezione. Non
hanno rappresentanza legale. Vengono messi in carcere e abbandonati a se stessi». Papa
Francesco lavò i piedi dei detenuti in un carcere minorile di Roma nel 2013, ma
Padre Shay Cullen, che ha realizzato una missione per aiutare i bambini nelle
Filippine 40 anni fa, ha detto: «Purtroppo, non c'è modo che il Papa possa
visitare questi centri di detenzione a Manila, che sono una vergogna per la
nazione. I funzionari, qui, resterebbero terrorizzati dalla prospettiva che il
Papa possa vedere che i bambini vengono trattati in questo modo».
L'operazione
di "ingabbiamento" dei bambini di strada in vista della visita del
Papa è stata effettuata nonostante la rabbia popolare suscitata alla fine
dell'anno scorso da un'immagine che ritraeva un bimbo scheletrico di 11 anni
che giaceva in terra, semi-morto, in un altro noto centro di detenzione, il
Reception Manila e Action Centre (RAC).
Il
ragazzo, che condivide con il Papa il nome Francesco, ora si sta riprendendo in
una casa per bambini gestito da un ente di beneficenza, ma le proteste
provocate dal suo caso non sono riuscite a fermare le condizioni nei 17 centri
di detenzione della città, dove si stima che siano detenuti 20.000 bambini ogni
anno.
Ma tutte queste orribili cose dovrebbe conoscerle da tempo pure lui. E invece cosa succede? Il suo classico comportamento ipocrita all'uopo non fa una grinza: sorriso radioso, mano destra alzata in segno di benedizione. Ma che cavolo benedice?!? Per me: un deja vu senza più senso ormai, per la folla oceanica che lo osanna: un mk-ultra funzionale e redditizio. Il gregge ha quel che si merita. Stasera per tirarmi su mi guarderò un film horror. :-)
RispondiEliminaLa differenza rispetto al passato, cioè rispetto ai viaggi di Giovanni Paolo II o di Paolo VI, è che un quotidiano mainstream, oltretutto con redazione a Roma, pubblica i retroscena del viaggio papale.
EliminaAnche negli anni scorsi probabilmente venivano fatte queste operazioni preventive di "pulizia", ma noi, i fedeli, non venivamo a saperlo.
Il fatto che ora lo si sappia può essere inquadrato nell'ambito della perdita di credito sia del cattolicesimo, che delle altre religioni.
Finché non si arriverà al NWO che le abolirà tutte.