giovedì 8 gennaio 2015

La guerra è insita nella religione

 

Ho incontrato casualmente questa scritta, scelta a caso quale non dissimile a varie altre:
 "GLI ISLAMICI, SE CHIAMATI A UCCIDERE IN NOME DELLA LORO FEDE, NON ESITEREBBERO A FARLO". 
Non entro nel merito.
 Sfortunatamente, frattanto devo osservare che:
 "I militari professionisti Nato, se chiamati ad uccidere, NON ESITANO a farlo. Questo li rende pericolosi".
 Ho dovuto impiegare l'indicativo, che vale ininterrottamente dal 1991 ad oggi (Iraq, Somalia, Jugoslavia, Afghanistan, Libia, Siria).
 


I militari professionisti Nato sono cittadini di paesi cristiani, in parte cattolici e in parte protestanti.
 Quindi, se vogliamo, possiamo riscrivere:
 "I militari professionisti cristiani, se chiamati ad uccidere, NON ESITANO a farlo. Questo li rende pericolosi".
 Ora, eliminiamo la qualifica lavorativa e la provenienza geografica (per simmetria, al pari della espressione originale sugli islamici, che non contiene tali riferimenti):
 "I cristiani, se chiamati ad uccidere, NON ESITANO a farlo. Questo li rende pericolosi". 
Ho dovuto mantenere la distinzione tra condizionale ed indicativo, perché negli ultimi 24 anni nessuna nazione "islamica" ha attaccato ed è entrata in guerra con noi, mentre molte nazioni "cristiane" hanno attaccato e sono entrate in guerra con parecchie "islamiche".
 Penso che ci sia materia sufficiente per un'utile riflessione.

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