Testo di Renata Siemek
Io sapevo che, almeno
una volta, gli stupratori e pedofili non avevano una vita facile in carcere: i carcerati solitamente avevano comunque mogli, mamme,
figlie/figli, fidanzate. E tutto sommato la cosa non mi sconvolgeva
particolarmente purché fosse certo che la persona fosse davvero
colpevole. Il problema è che oggi i processi si fanno fuori (anche noi
nel nostro piccolo li facciamo sui social network), sono basati sugli
stessi principi delle antiche inquisizioni e cacce alle streghe. Ecco
dove sta l'importanza della corretta informazione e della
preparazione di tutti di fronte ai sovraccarichi di informazioni per
lo più approssimative, ma ad alto impatto emotivo. Per cui proprio in
questi casi dovremmo fermarci un attimo e pensare sul da farsi: un
giorno potremmo trovarci al posto dell'accusato.
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