Il valore delle cose antiche

Sto cercando di vendere questa ammonite di 40 centimetri di diametro. L'ho fatta valutare e, siccome la costolatura non è ben marcata, mi hanno detto che posso sì e no chiedere 200 euro. Io invece pensavo a 450, riducibili, alla fine della contrattazione, a 400. Con tutta la fatica che ho fatto, sia fisica (pesa 16 chili) sia mentale, a causa dei vampiri vestiti da doganieri e poliziotti dell'aeroporto di Antananarivo, per portarla in Italia, mi sembra di svenderla a un prezzo così basso. E' pur sempre il fossile di un organismo marino estinto 65 milioni di anni fa! Il signore che me l'ha valutata, dopo averla vista in foto, normalmente compra ammoniti di grandi dimensioni nelle fiere di mineralogia e paleontologia, come quella di Verona. Per quel che ne so, la merce arriva dal Madagascar all'interno di container, importata da grossisti che poi la rivendono agli appassionati nelle fiere specializzate. Io invece sono un dilettante allo sbaraglio. 

Se i grossisti pagano cifre prestabilite, ai doganieri di Tamatave, la più importante città portuale del Madagascar, io devo sobbarcarmi la seccatura di ungere diverse ruote del carrozzone del paese, a cominciare dal funzionario capo del ministero delle miniere, cioè passare sotto le forche caudine dei funzionari della dogana. Se mi va bene, quando mi fanno aprire il bagaglio nella sala d'aspetto di Ivato, ce n'è uno solo e in tal caso ho pronti i 5.000 ariary (euro 1,5) da allungare. Se mi va male, sono in tre e allora, custoditi in tasche diverse, devo tenere a portata di grinfia 5.000 ariary, da consegnare con noncuranza a ciascuno di essi, sotto lo sguardo un po' attonito dei passeggeri in attesa del loro turno. Poi mi fanno richiudere la valigia, che può finalmente essere caricata sull'aereo. Così ha sempre funzionato, in quel corrotto paese australe. E lo stress me lo devo cuccare io. Ogni volta. Ecco perché vendere questa ammonite a soli 200 euro mi sembra un vero peccato.