sabato 10 settembre 2016

Un selvaggio più evoluto di noi



Di lui Tina mi aveva parlato già anni fa. Il suo nome è James, monsieur James. Faceva l'insegnante all'università di Tulear prima di decidere di diventare eremita. Qualcosa è scattato in lui, qualcosa che lo ha portato a cercarsi un luogo appartato, via dalla pazza folla, come direbbe Thomas Hardy. Non credo che viva in una grotta, come vorrebbe una certa iconografia, ma su un territorio vasto come quello del Madagascar non è difficile vivere isolati nella brousse, nella boscaglia spinosa che caratterizza botanicamente il sud arido dell'isola. Di lui ovviamente mi colpì sapere che non mangia carne e beve acqua pura dalle sorgenti, il che me lo ha reso simpatico fin da subito, giacché è forse l'unico vegetariano autoctono di tutto il Madagascar. In una decina d'anni dacché frequento Tulear, l'ho incontrato un paio di volte. Parla un francese perfetto ed è sempre sorridente e affabile con gli stranieri, cosa quest'ultima non eccezionale presso i malgasci che vogliono qualcosa dai vazaha. Non è il suo caso, lui è appagato così com'è. Veste poveramente e non cerca di aumentare il suo livello di benessere. E', in questo, un uomo anticonsumista e a lui va il mio encomio più sincero.

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