Fonte: The day after
Fermandoci
alle "apparenze" noi diciamo che "l'uomo ha anima"
perché identifichiamo con la parola "uomo" la forma e non
la "sostanza". E quindi fermandoci a questa
"apparenza" creiamo questa distorsione nel linguaggio per
cui ci identifichiamo nel "corpo", quindi nella forma
"uomo", e diciamo: "ha un anima" - oppure - "ho
un anima". Come quando guardiamo un animale, il suo
comportamento, e diciamo - "l'animale ha anima", perché ci
soffermiamo davanti alla forma che osserviamo. Per noi la parola
"animale" o "uomo" non indica la "consistenza",
l'"apparenza", che è inconsistenza o etere di quello che
stiamo percependo, proprio come afferma Filippo nel suo vangelo, a
proposito dell'inganno nascosto nelle "parole", mentre in
realtà tutti noi, ognuno di noi è un' "anima". Noi non
abbiamo un' "anima", ma siamo anime a livelli differenti di
consapevolezza
Rispetto agli animali, semmai, l'animo
umano ha una qualità particolare che è la "coscienza",
che è ciò che gli permette di essere autocosciente, cioè di avere
la consapevolezza di "esistere", consapevolezza che viene
estrinsecata attraverso un "pensiero"; perché io osservo,
percepisco, e riesco a spiegarmi e dire a me stesso - "io
esisto", mentre l'animale questa cosa non la fa, perché il suo
livello di consapevolezza, e quindi di conseguenza la coscienza che è
in grado di esprimere, non gli permette di capire, se non a livello
istintivo, necessario, che esiste. Lui esiste punto. Non avendo
neanche la possibilità di produrre "pensiero", non è in
grado di spiegarsi che cosa significa esistere, anche perché quando
esprimiamo il concetto - "io esisto" - "esistere"
è una parola: che cosa significa esistere? Per noi è prendere
coscienza che siamo "qualcosa". Che cosa siamo? Questo è
l'interrogativo più importante.
La scienza che tutto vuole spiegarci
sulla natura umana, confonde il funzionamento del dispositivo
biologico, o smart-uomo, con l'ente senziente che lo governa, che è
immateriale e conosciuto, fosse solo che noi sperimentiamo
continuamente il pensiero, sentimenti, emozioni, sensazioni che altro
non sono che qualità che provengono da quell'unico ente che siamo
che è l'anima o l'essere. Trovano apparati o organi per tutte le
funzioni che osservano (occhi per la vista, orecchie per l'udito,
spingendosi fino a paragoni quali "il fegato è un complesso
laboratorio chimico", "il cuore una pompa", ed alla
via così), ma non hanno ancora trovato cosa produca una
"intelligenza" o un "pensiero" o pensate
veramente che sia il cervello a produrre tutto questo? Il cervello
essendo fatto di "materia", che sia, come dice Todeschini,
etere, o particelle atomiche, molecole o altro, non ha certo la
qualità di pensare, cosa che è in contrasto con tutta l'idea di
metodo sperimentale che tanto promulgano. Questo ci porta
inevitabilmente a capire che esiste un ente spirituale, o meglio
immateriale, che non è parte della materia, che "anima" il
corpo umano.
Vi lascio con un estratto dal libro
"teoria delle apparenze" di Marco Todeschini che chiarisce
bene questo passaggio.
"D'altra parte la scienza medica
di fronte al fatto innegabile che tutti i "corpuscoli" di
senso e di moto sono collegati al cervello, e di fronte alla certezza
sperimentale che ogni lobo di questo ha una funzione sensitiva o di
moto, ha dovuto ammettere che il cervello è il centro psichico. Ma
che significa questa parola se non che esiste psiche? Evidentemente
significa che un complesso di organi materiali possano avere
intelligenza o pensare. Ricadiamo così nel buio di una concezione
ipotetica e tutto affatto arbitraria che la materia possa avere
coscienza. Come si è potuto accogliere tale concezione?
Ecco: da una parte i monomaniaci
materialisti, con una visione unilaterale, tanto più
antiscientifica, quanto più testarda nell'escludere arbitrariamente
enti psichici che pur si manifestano con la stessa evidenza della
materia, hanno attribuito a questa possibilità non riproducibile sperimentalmente credendo ciecamente in un assurdo, dall'altra parte
la concezione è stata favorita dall'ingenua credenza che le
sensazioni avessero esistenza reale nel mondo fisico, mentre invece,
come noi abbiamo dimostrato, esse sono dei fantasmi, delle apparenze
che non trovano riscontro che nella psiche, quali rivelazioni delle
accelerazioni di masse nel mondo fisico".
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