Fonte: I viaggiatori ignoranti
Durante
il primo periodo della storia dell'Europa moderna, tra il 1450 e il
1750 circa, migliaia di persone, per la maggior parte donne, furono
processate per il reato di stregoneria. Quasi la metà di queste
persone fu condannata a morte, solitamente il rogo. Molti di questi
processi si tennero nelle varie corti ecclesiastiche d'Europa,
istituzioni che svolsero un ruolo importante nel disciplinare la vita
morale e religiosa durante il Medioevo e all'inizio dell'età
moderna. Ma più comunemente, e in particolare dopo il 1550, i
processi per stregoneria si svolgevano nelle corti di giustizia
secolari, ovvero i tribunali dei vari regni. La distribuzione
geografia dei processi fu estremamente irregolare: in certe
giurisdizioni ve ne furono pochissimi mentre in altre furono
giustiziate centinaia e a volte migliaia di persone. Anche se il
numero delle streghe e degli stregoni processati varia da luogo a
luogo e da periodo a periodo, tutti i processi per stregoneria si
possono fare rientrare in un'operazione giudiziaria di vastissima
portata che fu posta in atto in Europa all'inizio dell'epoca moderna.
Questo fenomeno storico è denominato ossessione europea per le
streghe o caccia alle streghe. Nel secolo scorso la responsabilità
dell'ossessione verso le streghe fu attribuita alla Riforma, alla
Controriforma, all'Inquisizione, all'uso della tortura nei processi,
alle guerre di religione o allo zelo religioso del clero.
Nessuno potrà
essere assolto
La chiesa
cattolica e la chiesa riformata sono colpevoli della tortura e
dell'uccisione di decine di migliaia di donne. Alcuni dei casi in
cui mi sono imbattuto sono così cruenti da far vacillare la ferma
convinzione nella forza della razionalità dell'essere umano. Uno di questi
processi riguarda una famiglia che viveva nella Baviera del 1600. La famiglia
Pappenheimer si costituiva di un padre, Paulus, di una madre, Anna, e
di tre figli, Jacob, Gumpprecht e Hoel. I Pappenheimer
erano una minoranza nella Baviera d'inizio Seicento: erano
protestanti in una regione ancora legata al cattolicesimo. Ancora non era
passato un secolo da quel 31 ottobre del 1517 in cui Martin Lutero
propose la discussione sulla dichiarazione del potere delle
indulgenze, nota anche come le 95 tesi, che l'abbandono del
cattolicesimo da parte di molte persone era uno stato del presente. La famiglia
Pappenheimer apparteneva all'ultimo stato della società tedesca
poiché originariamente erano mendicanti provenienti dalla Svevia.
Pappenheimer era un soprannome, il nome reale era Pamp o Gamperle. Le cause che
portarono all'arresto sono avvolte nel buio della notte: un ladro in
stato d'arresto segnalò la famiglia Pappenheimer poiché, stando
alle accuse del ladro, lo avrebbero aiutato negli omicidi di donne
incinte allo scopo di realizzare candele con i feti non battezzati. La motivazione
dell'arresto era così grave che convinse le autorità nell'agire d'impulso
e velocemente, tanto da ricorrere all'arresto in massa di tutti i
componenti del nucleo familiare nel corso della notte. I ragazzi e il
bimbo furono strappati ai loro letti e portati in prigione senza
preoccuparsi dell'età degli arrestati.
Il caso dovette
scuotere notevolmente le coscienze poiché l'ordine di condurre i
prigionieri a Monaco di Baviera fu dato dal duca Massimiliano I in
persona. Massimiliano I
Giuseppe Leopoldo Ferdinando Wittelsbach, elettore e duca di Baviera,
chiamato il Grande, nacque a Monaco di Baviera il 17 aprile 1573 e
morì a Ingolstadt il settembre del 1651. Introduco brevemente il
personaggio poiché, qualche anno dopo, sarà una figura centrale
nella difesa del cattolicesimo bavarese dall'avanzare delle idee
luterane. Massimiliano I non interferì nella politica tedesca fino
al 1607, quando gli fu affidato il compito d'eseguire il bando
imperiale contro una città libera tedesca, fortezza protestante. Nel
1607 occupò militarmente Donauworth e furono intraprese azioni al
fine di restaurare il cattolicesimo. I sovrani protestati, allarmati,
formarono l'Unione Protestante per difendere i proprio interessi e in
risposta, nel 1610, fu creata la Lega Cattolica, all'interno della
quale Massimiliano I ricoprì un ruolo fondamentale.
Abbiamo lasciato
la famiglia Pappenheimer in viaggio verso Monaco di Baviera su ordine
di Massimiliano I. I componenti del nucleo familiare, una volta
giunti nelle carceri della città della Baviera, furono sottoposti a
torture feroci, che condussero i genitori, Paulus e Anna, a
confessare tutto quanto fu loro contestato. Furono ritenuti
responsabili di ogni crimine irrisolto che si era verificato in
Baviera negli anni precedenti. I componenti della
famiglia Pappenheimer confessarono centinaia di furti e omicidi. Ammisero la
stregoneria e segnalarono oltre 400 complici. Gli inquisitori
sapevano dove e come utilizzare la tortura. Contro questa
famiglia, indigente e facente parte del substrato umile della
Germania d'inizio Seicento, fu utilizzata ogni forma possibile di
tortura. L'inquisitore fu talmente efficiente che, promettendo una
pausa dagli strazi delle carni, riuscì a far confessare in un'unica
sezione di dolore ben 99 nomi di complici, chiaramente presunti e
senza nessun legame con la famiglia, dei misfatti di cui erano
accusati i Pappenheimer. La fine di questa
disgraziata famiglia era segnata nel momento stesso dell'arresto.
Non potevano
salvarsi
I genitori e i
figli maggiori furono giustiziati insieme con altri due uomini. I
corpi degli uomini furono sottoposti allo stiramento per sei volte,
ciascuna con ferro; i seni di Anna furono strappati con delle
tenaglie e spinti a forza nelle bocche dei suoi figli più grandi con
l'intento di parodiare il ruolo della madre e provocarle un'estrema
umiliazione. Gli scheletri
degli uomini furono frantumati dalla ruota. Il padre fu
soggetto a impalamento su una picca e, infine, furono bruciati sul
rogo. Tutto ciò ebbe
luogo davanti al figlio più piccolo, Hoel, di dieci anni d'età, che
fu testimone dell'esecuzione della sua famiglia. Egli era stato
portato sul cavallo dello sceriffo, che era lì per annotare le sue
reazioni. Nel dicembre del
1600, altre sei persone furono bruciate sul rogo a Monaco, fra le
quali Hoel.
Ritengo che sia
giusto riportare la fonte principale della vicenda, lo storico Joseph
von Hormayr che, tramite un estratto trovato in una vecchia cronaca,
inserì i dettagli sul caso della famiglia Pappenheimer nell'edizione
del 1844 di una sua opera: "il 29 luglio 1600, a Monaco di
Baviera, sei persone furono giustiziate nel modo seguente: il
vagabondo e mendicante Paul Gamperle venne impalato, la moglie
aveva i seni tagliati e sia lei stessa sia due dei suoi figli avevano
quei seni sulle loro bocche; inoltre, altri due uomini furono
condannati e tutti e sei vennero pizzicati con pinze incandescenti:
dopo che le loro braccia si ruppero a causa dell'urto della ruota,
essi poi finirono bruciati vivi."
Furono giustiziati
barbaramente, benché innocenti
Furono
selvaggiamente torturati e straziati i corpi dei bambini. Questo caso è uno
di quei rari esempi in cui appaiono citazioni sui bambini mandati al
rogo perché figli di una donna, o un uomo, considerata strega
malefica, o stregone. Voglio ricordare
che molti dati storici sono stati omessi, al fine d'inficiare
volutamente ogni indagine storica sull'Inquisizione. Il revisionismo
storico sulla questione dei numeri ha tentato, invano, di
circoscrivere questa immensa tragedia relativa all'omicidio delle
donne considerate streghe. Molti autori hanno cercato di dimostrare
che la Caccia alle Streghe fu un fenomeno di scarsa rilevanza. Ai molti lettori
di questo blog non sarà sfuggito che questa posizione è
insostenibile.
Fu un genocidio.
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