Testo di Paolo Sensini
Prima di andare al governo Salvini accusava giustamente il Qatar di essere uno dei massimi finanziatori e sponsor, insieme ai feudo-monarchi sauditi e alla Turchia di Erdoğan, del terrorismo di matrice jihadista che ha messo a fuoco il Vicino e Medio Oriente. E aveva pienamente ragione a dirlo, anche perché tutto questo lo documentiamo con ampie prove e riscontri da anni. Ora però, con una mossa che annulla tutto ciò che ha sostenuto in precedenza, si reca col cappello in mano dall'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, a stipulare accordi in rappresentanza del governo con quello stesso personaggio la cui famiglia ha versato miliardi e miliardi di dollari per devastare, tramite i fanatici salafiti e della Fratellanza Musulmana, la Libia e quella Siria che sta uscendo con grande fatica da 8 anni di guerra all'ultimo sangue.
Certo, parliamo di gente che controlla ormai fette importanti dell'economia europea in generale e di quella italiana in particolare, ma proprio per questo bisognerebbe iniziare un processo inverso per divincolarsi dalla soffocante presa di questi invasati pieni di soldi. Con tale mossa Salvini tenta dunque di passare un colpo di spugna su tutto ciò, ma temiamo che egli abbia fatto male i suoi conti. E, parafrasando un noto detto popolare, è molto verosimile che faccia la fine dei pifferi di montagna che andarono a suonare e furono suonati.
C'è davvero ancora qualcuno che pensa che Salvini e tutta la genia di politicanti italiani siano in grado di risolvere alcunché?
RispondiEliminaPoveri illusi e ingenui. Al popolo bue spetta solo la posizione genuflessa o a doggystyle. Se ancora c'è qualcuno che nutre speranze … avrà certamente qualche tornaconto.
Io non nutro speranze, ma se Salvini riesce ad introdurre dei correttivi alla manovra degli Illuminati di traghettarci nel NWO, ben venga!
EliminaForse avremo un po' di tempo in più per raggiungere la consapevolezza della dittatura che l'élite mondialista ha in serbo per noi.
E magari neutralizzare il loro progetto.