Avrei dovuto immaginarlo! Piuttosto che filmare le timide lepri e gli altrettanto guardinghi caprioli, avrei dovuto sapere che sarebbero arrivate le cornacchie grigie, accompagnate da una gazza. Le cornacchie erano due e, sebbene delle stesse dimensioni, a un certo punto, dal comportamento di una delle due, si è capito che erano madre e figlio. Una infatti si è avvicinata all’altra sbattendo le ali come fanno i nidiacei, per chiedere cibo, nonostante fosse in grado di nutrirsi da sola. E’ stata svezzata, ma in presenza del genitore è scattato il manierismo infantile della richiesta di cibo. L’adulto non gli ha dato bada. Interessante è stato anche l’approccio iniziale: prima di testare la consistenza del pane, la cornacchia ha raccolto nel becco un sasso, quasi avesse intenzione di servirsene per spaccare una noce (o una tartaruga). Essendo probabilmente la prima volta che si trovava alle prese con un panino, non poteva sapere quanto esso fosse resistente e l’istinto le diceva di usare un sasso per...rompere quello strano frutto. L’idea di utilizzare uno strumento, che già in sé denota un’elevata intelligenza, è passata subito in secondo piano, e la cornacchia si è messa a becchettare il cibo con il becco, come prevede la sua natura. Senza queste immagini, non avrei potuto cogliere questi loro interessati particolari etologici. Se nei prossimi giorni voglio riprendere lepri e caprioli, non mi resta altro da fare che insistere rimettendo in funzione la fototrappola nello stesso punto, sempre con del pane vecchio, sperando che la notizia della presenza di cibo si diffonda e...arrivi alle orecchie delle lepri e dei caprioli della zona.
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