martedì 19 novembre 2013

Cambiando l'ordine dei fattori

 
Testo di Fabrizio Belloni

Puntuale come un'epidemia, a scadenze sempre più ravvicinate, con il servile accompagnamento di tutte le grancasse–linguetta, ci sbattono in faccia, da quasi tutti i media, la rinascita del razzismo, con particolare sottolineatura della situazione in Europa in genere ed in Italia in particolare. A cominciare dall’ex filonazista Napolitano (giornale dei G.U.F. di Bologna del 1941), per scendere a tutti o quasi gli intellettuali (ma non era una parolaccia?), ai commentatori mediatici, alle cosiddette “persone per bene e democratiche”.
Ovviamente il razzismo preso di mira è quello antisemita.
I maggiorenti delle varie comunità ebraiche dello Stivale entrano in fibrillazione furiosa ad ogni stormir di fronda, ad ogni starnuto, al minimo, eventuale, lontano accenno di distanza presa dall’essere ebreo. Siamo arrivati al punto che chiedere, soltanto chiedere, cosa l’esercito israeliano faccia nella Striscia di Gaza viene ululato come comportamento “razzista, anti semita, filonazista” e chi più ne ha più ne metta. Raccontare le atrocità contro donne, vecchi e bambini palestinesi è considerato attentato contro l’esistenza dello stato giudeo, contro Israele. 

 
Mettiamo un po’ d’ordine e poi tiriamo le conseguenze. Ciascuno come crede, visto che formalmente saremmo ancora liberi, almeno di pensare, nonostante le pressioni dei … “poteri forti” (se pensate alla Goldman Sachs, la banca ebrea dei Rothschild avete indovinato).

Dunque, il codice penale Italiano condanna sia il razzismo, sia la propaganda all’odio razziale, sia il ricordo di Fascismo e Nazionalsocialismo, proprio perché “razzisti ed antisemiti”.
Bene. Anzi male, ma questa è la situazione. Male per il cumulo di: a) menzogne; b) omissioni; c) mistificazioni; d) sciacallaggio, che ci hanno scaricato addosso da settanta anni circa. Ma tant’è. Limitiamoci a prendere atto della situazione.

Quindi ora di seguito vi elencherò una serie di affermazioni che, a rigor di codice, devono essere condannate per razzismo, istigazione all’odio razziale, discriminazione ecc. ecc. ecc. E sfido chiunque a dimostrare  il contrario.
Dunque:
Dio ha dato agli Ariani potere sui possedimenti e sul sangue di tutte le altre nazioni.
Un Ariano può mentire e spergiurare per condannare un ebreo.
Gli Ariani devono sempre provare ad imbrogliare un ebreo.
E’ una buona azione per ogni Ariano distruggere e bruciare le sinagoghe e qualsiasi cosa appartenga agli ebrei o da loro costruita.
Gli Ariani sono essere umani, le altre persone del mondo non sono essere umani, ma bestie.
Nonostante gli Ebrei assomiglino esteriormente agli Ariani, loro sono in effetti solo scimmie paragonate agli umani.
Il figlio di un ebreo non vale più di quello di una bestia.
Tutte le donne non Ariane sono puttane.
Un Ariano può violentare ma non sposare un’ebrea.
Lo sterminio degli Ebrei è un sacrificio necessario.
Il migliore degli ebrei deve essere strangolato.

E potrei continuare per pagine intere. Scioccante, vero? Roba che un qualsiasi magistrato considererebbe come prova provata di reato di razzismo, di incitamento all’odio ecc. ecc. Chi scrivesse cose del genere non potrebbe non essere perseguito penalmente. Credo siamo tutti d’accordo, vigente il Codice Penale Italiano. Naturalmente con gran fracasso dei media, di cortei democratici, di appelli, di interviste ai caporioni delle varie comunità ebraiche.
Ma ho fatto un piccolo giochetto: ho invertito i termini. Rileggete quanto sopra riportato mettendo la parola “ebreo” al posto della parola “Ariano”, e viceversa. E non mi sono inventato nulla. Le frasi riportate sono prese da uno dei libri sacri del giudaismo: il Talmud. Seguito, studiato, chiosato, commentato. Un po’ come il Vangelo od il Corano, che per altro non incitano mai al massacro, all’odio, al razzismo.
                                                                                                                                                                  
Ora, mi sembra sia dovere di tutti i magistrati d’Italia intervenire per incriminare tutte le comunità ebraiche  per i reati di razzismo, di incitamento all’odio, di istigazione alla violenza, di discriminazione e di tutto quello che la Magistratura vorrà individuare. Oltretutto mi sembrano reati perseguibili d’ufficio, e non necessitano di querela. Che per altro potrebbe essere presentata, se necessario. Oppure, si riconosca che esistono due pesi e due misure, che quello che per alcuni è reato, per altri non lo è, che qualcuno (spalleggiato dai “poteri forti”) ha immunità ad altri sconosciute.
Per chi lo desiderasse, potrei indicare, come già in un precedente intervento, le fonti, “gli indirizzi talmudici” delle frasi sopra riportate. E di tante altre ancora.

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