Ai
tempi del fascismo si chiamava autarchia. Oggi si chiama sovranità alimentare.
Alla base c’è l’idea condivisibile secondo cui dipendere dagli altri ci mette
in uno stato di debolezza e ricattabilità. In pratica, con la scusa del
villaggio globale, si fanno viaggiare merci da un capo all’altro del mondo,
cosicché io stesso posso bere birra messicana o australiana, pagandole anche
poco. Lo stesso vale per ogni altro tipo di merce. Tuttavia, di recente si è
cominciato a sentir parlare di “Km zero”, con i vantaggi che ne derivano in
termini di risparmio energetico e minor inquinamento. Discorso ancora più
importante è quello dell’agricoltura, con prodotti che siano tipici della
nostra terra e svincolati dai ricatti della Monsanto e delle altre
multinazionali, indicate da alcuni come i veri padroni del mondo. O comunque
corresponsabili dello sfacelo a cui assistiamo a tutti i livelli, specie per
quanto riguarda la gestione del territorio. Conosco di persona il relatore, che
da una vita studia e mette in pratica gli insegnamenti di Steiner sulla
coltivazione della terra in maniera biodinamica. I lettori di Freeanimals lo
hanno già incontrato e la gente di Vittorio Veneto avrà l’occasione di sentirlo il prossimo 13 novembre.
Auspicherei che la presenza fosse massiccia.
RispondiEliminaSe lei ci andrà, potrà conoscere il suo collega steineriano con cui si è già virtualmente scontrato. Anche se lui non lo sa.
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