Tutte le mattine in Africa una gazzella si sveglia e si mette a correre. Tutte le mattine in Africa un leone si sveglia e anche lui si mette a correre. Tutte la mattine in questa parte separata dell'Africa australe, Andrea Barbieri si vorrebbe svegliare alle sette come tutti i comuni mortali, per mettersi a correre per il suo ristorante di Tulear, ma c'è un lemure Sifaka femmina che lo sveglia alle 5.00 per giocare con lui. Il lemure entra dalla finestra e non se ne va prima di aver ricevuto la sua dose giornaliera di grattatine e coccole. La tresca va avanti da qualche settimana, ma Andrea, un 44enne mantovano che venne in Madagascar nel 2004, ne rimase stregato e l'anno dopo vi si trasferi' definitivamente, è quasi sicuro che lo stesso esemplare, una femmina che lui ha chiamato "Ma", gironzolava nei paraggi già dall'anno scorso, insieme a un maschio. Poi era venuto l'ennesimo ciclone e dopo qualche tempo si era presentata da sola.
Evidentemente, l'istinto della monogamia l'aveva portata ad adottare un umano come compagno di giochi, venendo meno il partner naturale. Andrea pensa che il Sifaka che lo ha scelto come amico, complice magari un pizzico di imprinting, facesse parte di quel gruppo di lemuri di diverse specie che il proprietario musulmano del ristorante Victory, posto nelle vicinanze, deteneva in una grande gabbia nel giardino. Poiché esiste un sito internet di commenti sulla valutazione di alberghi e ristoranti nel mondo, chiamato Tripadvisor, molti turisti si erano lamentati per la presenza di quelle splendide creature costrette a vivere in una prigione. Il padrone, per non sottostare a queste valutazioni negative, aveva pensato bene di eliminare la gabbia, mandando i lemuri incontro al loro destino. La maggior parte di essi, è certo, sono già finiti in pentola, tranne "Ma" che ancora non si è fatta acchiappare da mani rapaci. E' solo questione di tempo, temo.
"Ma" sale sul letto, si mette a pancia in su per farsi grattare, mordicchia le mani di Andrea, si arrampica sui lampadari, fa Tarzan con la zanzariera e le piace molto essere accarezzata. Se Andrea latita, gli prende la mano e se la mette sulla testa. Passa anche molto tempo a rimirarsi davanti allo spechhio e questo rivela la sua natura femminile. Il grande desiderio di essere accarezzata si spiega con il comportamento del grooming, a cui tutti i primati si sottopongono. Desmond Morris, famoso etologo inglese, dice che nell'uomo moderno il grooming si ha quando andiamo dal barbiere, che fa molte più sforbiciate del necessario e che in ogni caso indugia a lungo attorno alla nostra testa. Nelle società primitive, invece, dove la pulizia personale scarseggia, lo spidocchiamento si fa in senso letterale.
"Ma" non è l'unico animaletto esotico che bazzica il ristorante L'Esterel di Andrea Barbieri. C'è anche un geco che suole stazionare sui bastoncini di plastica per mescolare il ghiaccio. Da li' riesce a cogliere al volo i piccoli ditteri di cui si nutre. Poi con un balzo si sposta sul bordo del computer di Andrea, altro posto buono per le imboscate alle mosche. A volte Andrea deve spostarlo perché si piazza anche sul desk top, limitandogli la visuale. Se i gechi sono di casa nelle case del Madagascar e i malgasci li lasciano in pace per la loro evidente utilità moschicida, avere un lemure domestico come amico è un'esperienza che qualunque animalista vorrebbe fare. Purtroppo, la si puo' fare solo ai tropici, ma nelle nostre latitudini ci sarebbero altre specie disposte a fare amicizia con l'uomo, se solo l'uomo sapesse quanta grazia e armonia ci sono in tali relazioni. Milan Kundera lo chiamerebbe "idillio". Per una volta tanto dobbiamo riscontrare l'utilità di far sentire su internet la nostra voce in difesa degli animali. Se i viaggiatori cibernetici non avessero protestato tramite Tripadvisator, il proprietario musulmano del Victory Hotel non avrebbe dato la libertà a quei venti lemuri. Speriamo che nessun maleintezionato interferisca nell'idillio tra Andrea e "Ma".
Malgasci, per favore, lasciateci sognare ancora un po'.
Malgasci, per favore, lasciateci sognare ancora un po'.
Guarda che bella foto di una "falena cometa" che ho trovato su questo sito:
RispondiEliminahttp://www.wildmadagascar.org/it/kids/17-wildlife-invertebrates.html
ora che non si sa bene se la cometa ISON si è polverizzata e/o resuscitata, speriamo che almeno lì la "cometa falena" sia sempre presente.
Ne vidi una durante il mio primo viaggio in Madagascar, dieci anni fa. Cercai di fotografarla ma la macchina fotografica che avevo all'epoca era un catorcio e non fece il suo dovere.
EliminaFinalmente una storia che mi piace. Lunga vita a Ma. Alla meravigliosa, intelligente, simpaticissima Ma. Speriamo che la madre di tutte le creature, la madre di tutti noi, la nostra madre Gea (la nostra insostituibile Biosfera) riesca a conservare Ma e tutti i suoi simili. Che poi sono assai simili agli antichi progenitori di noi, disgraziatissimi e nefandi, umani.
RispondiEliminaGrazie Franco per la tua lirica risposta.
Elimina:-)